L’animalismo non è né di destra né di sinistra. Ma è una grande battaglia di civiltà che ci coinvolge tutti. Questa in sintesi la dichiarazione rilasciata poche ore fa a Mattino Cinque dall’onorevole Brambilla. Parole che faranno riflettere a lungo. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri innanzitutto, al quale sono stati attribuiti ritardi e inadempienze in relazione, per esempio, alla tanto sbandierata necessità di realizzare nella Capitale un termovalizzatore.
“Sono stata eletta la scorsa settimana Presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente dall’intero emiciclo – ha sottolineato la Presidente del Movimento Animalista – perciò smettiamo di parlare di contrapposizione destra contro sinistra”. Perché quei cinghiali sono ovunque e sono così tanto antropizzati?, è stato chiesto.
Roma ridotta a cloaca
“Perché Roma è una fogna a cielo aperto, signori”, ha ribattuto senza mezzi termini l’Onorevole Brambilla. “I cinghiali cercano cibo per sé stessi e per la loro prole e Roma, purtroppo – la capitale del nostro Paese (ed è veramente una vergogna) – non ha ancora risolto il problema dei rifiuti. E quindi non si capisce come sia possibile che non solo cinghiali ma anche gabbiani, topi, piccioni e pappagalli permangano e prolifichino in ambienti urbani. La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato”, ha ricordato Michela Vittoria Brambilla, “pertanto bisogna smettere in primo luogo di dar loro da mangiare. Gli animali sono perfettamente in grado di trovare il loro cibo da soli. Quindi lasciamoli in pace”.
Come nel caso dello scoiattolo grigio a Torino, i cinghiali sono stati importati in Italia per altri scopi, per i “capricci” e i pasticci degli umani, che poco o nulla hanno a che fare con la tutela del patrimonio animale, secondo la Presidente del Movimento Animalista.
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Possibili soluzioni
Lo dimostra il fatto che la mattanza in atto non ha risolto il problema dell’inurbamento dei cinghiali, andando piuttosto a sconvolgere un delicato equilibrio naturale basato – nel caso degli ungulati – sul matriarcato. È noto infatti che se si uccide la “matriarca” le altre femmine vanno “in estro”, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Si potrebbe, sull’esempio dei Parchi Nazionali negli Stati Uniti, suggerisce in conclusione la Brambilla, somministrare un farmaco di sterilizzazione selettiva che progressivamente riporterebbe le presenze ad un livello contenuto.
Quindi la soluzione non è sparare, ribadisce e sottolinea l’onorevole. I cinghiali vengono dall’est: li hanno portati i cacciatori, ha ricordato la Brambilla. Un altro “pasticcio” combinato dall’uomo, che solo l’uomo adesso può e deve risolvere. Questa sera si parlerà ancora di fauna selvatica inurbata. Alle 23.30 – per chi volesse sintonizzarsi – su Rete4 a Controcorrente.
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