Marco Doria, ex delegato all’Ambiente e rifiuti del VI Muncipio di Roma Capitale, torna a Ponte di Nona, per illustrare come nell’ex manufatto mai completato di via Piero Corti ancora vige uno stato di profondo degrado e insicurezza. Succede nonostante le foto di denuncia sulla carneficina di tartarughe, che i clochard all’interno dei locali occupati hanno mangiato cuocendole alla brace, nonostante fossero specie protette.
La situazione dell’immobile abbandonato
Il manufatto in cemento, che presumibilmente sarebbe dovuto diventare un supermercato, è di proprietà di una società immobiliare fallita. E’ stato nominato un curatore fallimentare, che, attraverso le forze dell’ordine, dopo la denuncia di Marco Doria, è stato rintracciato e convocato presso i propri uffici. In qualità di legale rappresentante, il curatore fallimentare dovrà rispondere di quanto accaduto e del mancato decoro della zona.
Prosegue la mattanza
Questa mattina, mercoledì 16 novembre, Doria si è nuovamente recato sul posto e ha potuto testimoniare che è ancora abitato, nonostante le denunce, sia pubbliche che formali, fatte. E ha scoperto che la mattanza di tartarughe sta proseguendo indisturbata. Ha infatti trovato altre carcasse di animali a terra. Le tartarughe erano state uccise barbaramente e cucinate alla brace come la volta precedente, per poi essere mangiate. Inoltre è presente un carrello della spesa pieno di generi alimentari, oltre a resti di cibo e rifiuti che la volta precedente non c’erano. In più lo stato di degrado segnalato la volta scorsa, a distanza di due settimane è peggiorato: sporcizia, rifiuti, incuria e segni dei bivacchi sono ormai incontenibili.
Dal canto suo, il presidente del Municipio VI Nicola Franco, in un commento postato su Facebook nel gruppo CDQ C. A. T. T. Colle Degli Abeti il 6 novembre, ha scritto, riguardo all’immobile: “Domani attiveremo nuovamente tutti i servizi necessari. Lo stabile entro fine anno verrà messo a bando”.
Ma Marco Doria ribatte così alle parole del minisindaco. “Quello che afferma Nicola Franco è impossibile da attuare in quanto la messa a bando non è possibile su un immobile su cui pende un fallimento per il quale c’è un curatore fallimentare e che deve essere messo all’asta. Con il ricavato dovranno essere pagati i debiti. L’unica cosa cosa che può fare il Municipio è ordinare una messa in sicurezza e una pulizia dell’area, in quanto si tratta di proprietà privata. Inoltre il presidente ha detto che si sarebbe attivato il giorno dopo, ma è passata più di una settimana e mi sembra che non sia stato fatto nulla”.
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