Un anno fa il medico gli aveva promesso che una volta terminate cure sarebbero andati allo stadio insieme e così è stato. Una storia di speranza quella di Giulio, amante del mondo del pallone nonché portiere del Civitavecchia calcio e tifoso della Lazio. Una promessa mantenuta quella che il medico gli fece esattamente un anno fa e che domenica gli ha visti insieme all’Olimpico per tifare la squadra biancoceleste, a coronamento di un segno fatto di rivincita e speranza.
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La storia di Giulio
Giulio ha 16 anni e un anno fa la sua vita viene letteralmente stravolta. All’ospedale pediatrico gli viene infatti diagnostica una aplasia midollare severa. È necessario un trapianto di midollo ma la sua famiglia non è compatibile. Inizia così una corsa contro il tempo che vede la famiglia impegnata nella ricerca di un donatore. Aperta una campagna con il sostegno dell’Associazione donatori di midollo osseo, Admo, i comuni di Cerveteri e Fiumicino organizzano anche delle giornate per cercare dei donatori compatibili. Alla fine, il donatore arriva, è di nazionalità tedesca ed è iscritto al registro internazionale. Giulio riceve il trapianto di midollo il 17 marzo.
Giulio laziale, il suo dottore romanista. Un anno fa la promessa: guarirai e andremo insieme a vedere il #derby. Dopo diversi mesi in Ospedale e un #trapiantodimidollo ieri la promessa è stata mantenuta:
Giulio 1 – Aplasia midollare 0 ❤️⚽️#RomaLazio pic.twitter.com/rkucLNSxro— Bambino Gesù (@bambinogesu) November 7, 2022
Le parole della mamma
Come racconta la mamma di Giulio al Messaggero, ‘dopo un anno dall’inizio di tutto, dopo il trapianto e dopo una complicazione dovuta al Covid, che ci ha fatto tenere di nuovo il fiato sospeso, Giulio ha potuto vivere il suo sogno, tornare allo stadio e farlo con il suo dottore del cuore, piano piano sta tornando a vivere, i sogni e le speranze lo hanno sempre sostenuto anche nei momenti più difficili: ringrazio i medici dell’ospedale Bambino Gesù’. Anche se con cautela, a Settembre Giulio ha ripreso gli allenamenti di Calcio e, gradualmente, sta tornando a vivere la vita ‘normale’ di un ragazzo di sedici anni.