Roma. Una notizia di non poco conto quella per il trasporto pubblico nella città di Roma. A partire dal mese di giugno, infatti, la linea metro A chiuderà la sera alle ore 21.00. E a quanto pare, non sarà una situazione così transitoria: di fatto, per un anno e mezzo non si potrà usufruire del servizio la sera. A partire, invece, dal mese di aprile, la linea B negli stessi orari, sarà ferma per ben quattro mesi. Infine, su tutte e tre le linee della Capitale saranno progressivamente eliminati dei treni per poterli mandare in riparazione e manutenzione. E, per mettere una bella ciliegina sulla torta già bella condita a dovere, per sei mesi non circolerà nemmeno il tram 8, a causa di interventi di riparazione sui binari. E’ questa la notizia choc dei trasporti a Roma, così come si legge anche su Il Messaggero.
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Disastro trasporti: mancano anche i chip e i materiali
Un’estate ancora più torrida, dunque, quella che si prospetta per la Capitale a causa di queste novità che abbiamo letto sui trasporti pubblici, e in particolar modo delle linee metro. Per il momento, lo scenario peggiore rimane quello della linea A, che avrà una chiusura anticipata per tutto il 2023. La notizia è stata lanciata nella giornata di ieri dall’assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè. «Per queste opere di manutenzione che in passato nessuno ha mai fatto, spenderemo tutti i famosi 425 milioni di euro stanziati dall’ex ministro Delrio. Ma questa somma è un quarto di quanto servirebbe in totale. E ho già segnalato al ministero che sono necessati 1,2 miliardi di euro in più soltanto per rimettere in sicurezza le metropolitane». A rendere complicata la situazione è anche l’assenza di risorse e chip dai Paesi del Sudest asiatico. Nelle scorse settimane sarebbero stati ben 7 i convogli metro rimasti fermi e in panne a causa di schede elettroniche non consegnate dalla Cina. Senza contare, il sabotaggio avvenuto alla fermata di Magliana in circostanze tutte da chiarire, che ha finito per coronare la settimana.
E il turismo estivo a Roma?
Inutile sottolineare che la linea A è un tragitto essenziale per i turisti che, tra l’altro, proprio nel periodo estivo abbondando ed assalgono la Capitale. Ma proprio da giugno, il servizio rimarrà inattivo a partire dalle 21.00. Ancora Patanè sul punto in questione: «dovremo avviare un’importante manutenzione, dall’armamento, alle banchinette e ai sistemi antincendio. Non possiamo fare altrimenti, visto la situazione disastrosa che abbiamo ereditato sulla rete e sul materiale rotabile. Ma proveremo a ridurre i disagi con bus sostitutivi. E approfitteremo di questo stop notturno anche per sistemare il nodo di scambio a San Giovanni a livello banchina e a Colosseo». I cittadini lo sanno bene che il turismo Capitale rappresenta la maggior parte degli introiti per la città, e una perdita del genere difficilmente può essere stimata al momento. La linea A, per fare un paio di esempi alla mano che non saranno sfuggiti ai cittadini, passa da Ottaviano (quindi San Pietro), da San Giovanni e da tanti altri posti dove i turisti di solito si accalcano per le visite al patrimonio. Ancora una volta, è la stessa storia: si tira la corda e la coperta si stringe, incolpando le amministrazioni precedenti, in un vortice a ritroso senza fine.