Roma. L’hanno insultata e poi picchiata all’interno del parcheggio del pronto soccorso, una coppia di genitori che ha scaricato la propria rabbia contro un’infermiera del Policlinico Umberto I. Un’aggressione violenta, scandita da due fasi: in un secondo momento, infatti, la coppia ha chiamato in causa, per il supporto, anche i parenti poi arrivati nel piazzale. La notizia è riportata anche da il Messaggero.
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Aggressione ad un’infermiera dell’Umberto I
Attimi e momenti di altissima tensione, rientrata solamente quando sono poi sopraggiunte le guardie giurate e gli agenti di polizia che erano in servizio per la sicurezza e che sono riusciti a portare la situazione nuovamente nella norma. Subito dopo, poi, l’infermiera è stata soccorso e medicata dai suoi colleghi dell’ospedale. Ma qual è stata la causa dell’aggressione? Il tutto sembra essersi innescato intorno alle 19 di lunedì scorso. Pare che i genitori in questione avessero il figlio ricoverato nell’ospedale di via Regina Margherita. L’infermiera davanti ai due soggetti aveva chiarito subito di essere membro del personale sanitario di pediatria e che si stava dirigendo in reparto, quando all’improvviso la coppia si è scatenata. Erano giorni che il figlio si trovava ricoverato al policlinico. La prima cosa a volare sono stati gli insulti.
Insulti, calci e spintoni: coppia di genitori fuori di sé
E la seconda cosa, invece, i calci e le spintonate. Durante l’aggressione, l’infermiera è stata soccorsa da alcuni colleghi che si erano resi conto della dinamica, e che l’hanno aiutata a raggiungere l’ingresso di pediatria. Una volta dentro, la vittima è stata medicata. I vigilanti dell’ospedale e gli agenti del presidio hanno riportato la situazione alla normalità dopo il loro intervento sul posto. Un’aggressione improvvisa in un luogo inconsueto. Secondo le prime frammentarie testimonianze i genitori avrebbero lamentato, a detta loro, l”’incompetenza” del personale, e forse l’insofferenza nel vedere loro figlio ancora ricoverato nella struttura. Ma la reazione è stata sconsiderata, anche in considerazione del fatto, sempre secondo testimoni e quindi ancora da appurare, che in secondo momento sarebbero sopraggiunti anche altri parenti sul posto per dare supporto alla loro causa.
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