Roma, condannato lo stalker della senatrice Giulia Bongiorno. E’ stato condannato a un anno di reclusione A.Z., lo stalker che nel 2019 perseguitò la senatrice Giulia Bongiorno con messaggi d’amore. Lettere dove l’uomo, anziano, si dichiarava alla nota avvocatessa ed ex ministro, chiedendole pure di uscire insieme e andare a convivere. Un disegno figlio della testa dell’anziano uomo, che era arrivato a mandare tali lettere anche sotto l’abitazione della politica leghista.
Roma, verrà recluso lo stalker della Bongiorno
Secondo Repubblica Roma, l’uomo era solito mandare messaggi molto romantici alla senatrice, che però risultavano completamente inquietanti provenendo da uno sconosciuto. In una lettere, l’uomo, 78enne, scriveva: “Ti amo perdutamente, vorrei incontrarti, fidanzarmi con te e iniziare una convivenza. Per piacere, fidanziamoci”. Un amore platonico che, oggettivamente, era andato oltre, diventando pericoloso per l’incolumità di Giulia Bongiorno e i suoi cari.
Ecco perché il giudice ha sentenziato, in queste ore, una condanna a un anno di reclusione in carcere per A.Z., diventato ormai ossessivo nelle attenzioni verso la senatrice della Repubblica. I fatti si sono svolti nel 2019, quando la politica era eletta in Senato nelle fila della Lega. A.Z. aveva inviato tre lettere durante quell’anno, tutte con pretese amorose verso la Bongiorno. Lo stalker, interrogato nel merito delle sue azioni, ammetteva come i due si fossero conosciuti in Sicilia, andando alle stesse scuole.
Questa, un’ipotesi totalmente impossibile, considerato come la differenza tra A.Z. e la Bongiorno è di 20 anni. La senatrice ha segnalato da subito alle Forze dell’Ordine gli atteggiamenti dell’uomo, che si era palesemente invaghito di lei e che, proprio in virtù di questa sua ossessione, poteva diventare una minaccia per la sua sicurezza e quella dei suoi familiari. Una situazione che si era complicata poi ulteriormente, nel momento in cui l’uomo, spinto dalla sua ossessione per Giulia Bongiorno, era arrivato all’indirizzo della casa dell’ex ministro e vi lasciava lì scritte o lettere d’amore.