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Roma, compra stampanti senza gara: manager del Comune dovrà risarcire 160mila euro

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dirigente campidoglio condannato a risarcire 160mila euro

Nessun bando di gara, nessuna graduatoria come si conviene nelle amministrazioni pubbliche quando sono in ballo spese extra. Il direttore generale del Campidoglio è stato accusato di aver proceduto ad acquisto diretto da un’azienda privata  di due  stampanti. La notizia arriva oggi da la Repubblica per cui il “city manager”, incarico ricevuto direttamente dal Sindaco Gualtieri, dovrà risarcire, secondo la magistratura contabile, l’istituto poligrafico e Zecca dello Stato, del quale era amministratore delegato al momento dei fatti.

La condanna della Corte dei Conti

Tra le spese extra-budget spunta una commessa da 160mila euro, che il direttore generale dovrà restituire alla Zecca dello Stato. La Corte di Conti ha, infatti, condannato il direttore per non aver indetto nessuna gara d’appalto per l’acquisto delle due stampanti. Oltre lui, sono stati condannati anche altri 3 dirigenti.

L’acquisto delle stampati: dovevano essere aggiustate

I fatti risalgono al 2016- 2017, le due stampati in questione, utilizzate per le schedine del gioco del Lotto, dovevano essere aggiustate. O, almeno così era previsto. Ma quell’intervento di manutenzione non sembra sia mai stato fatto, piuttosto si sarebbe proceduto all’acquisto di nuove. Una scelta che ha pesato notevolmente sulle casse dellIstituto poligrafico e Zecca dello Stato, del quale l’attuale dirigente comunale era amministratore delegato. Una spesa che secondo i magistrati sarebbe stata “oltre il perimetro della legalità”.

Una spesa di un milione di euro contro i 70mila previsti

In questo acquisto che ha portato l’istituto a sostenere una spesa di circa un milione di euro, contro i 70mila previsti per ripristinare i macchinari esistenti, i giudici hanno ritenuto coinvolto l’allora ad che non si sarebbe soffermato sul cambio di programma che ha portato a comprare stampati nuove e di altri tre dirigenti che, ciascuno per propria competenza, avrebbero proceduto all’acquisto senza gara. Si è trattato di una vicenda che ha visto l’attuale dirigente del Campidoglio sedere anche sul banco degli imputati in un procedimento penale per abuso d’ufficio. Un iter giudiziario, quest’ultimo che sembra, però, essere giunto a prescrizione.

 

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