Sarebbe dovuto essere un centro polifunzionale, con piscine e palestre. Almeno tre vasche per il nuoto, uno spazio enorme da utilizzare come palestra coperta, sale per le varie discipline e persino una spa, oltre a un ristorante e diverse attività commerciali. E poi ancora, all’esterno, gli spazi per gli sport come il rugby, ma anche il pattinaggio. Quello che doveva essere la “Casa del rugby”, a Roma, in via Augusto Renzini, a Spinaceto, a ridosso della Pontina, adesso è solo un monumento allo spreco. L’ennesima struttura abbandonata dove sbandati e senzatetto trovano rifugio e dove i malviventi sanno di avere un punto di ritrovo per poter commettere con tutta tranquillità reati di vario genere.
Come spacciare, o portare le auto rubate, da smontare con calma per poi dare alle fiamme i pezzi non utilizzabili. La struttura, che sarebbe dovuta entrare in funzione nel 2004, è costata al Comune di Roma – o meglio alle tasche dei suoi cittadini – 32 milioni di euro. Soldi spesi malissimo, visto che l’impianto sportivo, che avrebbe dovuto ospitare la squadra di rugby di Roma, non ha avuto la fortuna che avrebbe meritato.
Abbandonato da anni
La struttura è stata abbandonata dopo il fallimento da parte della società costruttrice. I debiti fatti dalla ditta sono stati assorbiti dal Comune, che se ne è dovuto far carico. Il progetto prevedeva una città dello sport all’avanguardia, con materiale di pregio, ovviamente rubato e devastato da chi, nel tempo, ha fatto irruzione nella struttura.
Poi, lo scorso anno, l’idea di ristrutturarla e rivalorizzarla grazie ai fondi del PNRR. La proposta fu lanciata dai consiglieri di Fratelli d’Italia, ma – ad oggi – lo stato della struttura è sempre lo stesso: di totale abbandono. Fuori e dentro cumuli di rifiuti, auto fatte a pezzi e date alle fiamme. Da una parte si vedono panni stesi, segno che qualcuno vive qui dentro.