Ormai i cinghiali sono diventati una consuetudine nelle strade di Roma e man mano si addentrano sempre più nel centro cittadino. Da Monte Mario, dove ormai sono “di casa”, sono arrivati anche a Valle Aurelia e in via Baldo degli Ubaldi. Da giorni si vedono nel parco tra via Giovan Battista Gandino e via Moricca, alla ricerca di cibo.
I romani si stanno abituando a questa “convivenza” (anche a Spinaceto sono ormai degli habitué), ma le reazioni dei cittadini sono diverse: c’è chi ha paura di questi animali selvatici e chi invece li difende a spada tratta, sostenendo che a essere spaventati sono loro, i cinghiali, troppo spesso presi di mira da novelli Gugliemo Tell che si divertono a sparare frecce specialmente sui cuccioli.
Molti danno la colpa alle strade piene di rifiuti: i cinghiali, attratti dagli avanzi di cibo, rovistano nei cassonetti stracolmi, nelle buste di immondizia lasciate a terra (perché i cassonetti sono ormai pieni) e nelle discaricare spontanee che si trovano lungo le strade. Già per questo, l’immagine della città – che si stia dalla parte dei cinghiali o no – non è di certo un bel colpo d’occhio.
Il problema oggettivo esiste e va risolto: ne abbiamo parlato molte volte su queste pagine. Di certo non abbattendo i cinghiali in maniera indiscriminata, ma trasferendoli in riserve come già proposto da ambientalisti e studiosi e cercando di tenerli lontani dal centro abitato tenendo pulite le strade. Ma finora nulla di concreto è stato fatto: gli avvistamenti (e le polemiche) continuano, fino a quando non si arriverà – come già successo più di una volta lo scorso anno, anche nei confronti di un bambino di appena 20 mesi – a episodi di aggressioni che porteranno nuovamente a decisioni estreme ma inutili.
(Video di Alessandro Dattilo, foto di Eleonora Piva)