Roma. Lucrare sui morti e sul dolore, questo quello che è successo al cimitero Flaminio tra gennaio e febbraio del 2020, raccontato da Repubblica con un pezzo di questa mattina. Una decina di dipendenti Ama, con il supporto di 3 impresari funebri, avevano un vero e proprio giro d’affari, illegale e macabro: le salme mummificate venivano tagliate con un coltello, i resti buttati direttamente nell’ossario comune per incassare soldi a profusione. Poi, ai familiari dei morti, messi davanti all’opzione di una cremazione onerosa – più di mille euro in totale – veniva offerta generosamente un’altra opzione più economica: la spesa totale sarebbe stata di soli 300 euro. Ma il business è stato fermato, ora 16 persone sono finite a processo con accuse pesantissime che vanno dalla truffa al vilipendio di cadavere.
A processo per mutilazione di cadaveri: ”Danno da mezzo milione”
In processo, ecco che Ama ha deciso di costituirsi parte civile nei confronti dei suoi ex operai, chiedendo anche un risarcimento da mezzo milione di euro. La notizia è stata trasmessa direttamente dai legali della municipalizzata nell’atto stesso del processo: c’è stato un “gravissimo danno economico diretto e indiretto, oltre che d’immagine, che gli imputati hanno recato alla società cui compete in via esclusiva il servizio di gestione cimiteriale” – si legge. Il tutto è stato scoperto grazie alle telecamere di sorveglianza, nascoste dai carabinieri del nucleo radiomobile tra i vasi di fiori dei loculi. All’interno delle immagini, si vedono chiaramente alcuni dipendenti dell’Ama accanirsi sulle salme mummificate: gli operatori macabri, indossando tute arancioni con tanto di scritta ”municipalizzata”, accerchiano la salma e la sollevano. Poi, un becchino la tiene ferma, mentre un collega la taglia con un coltello. Una scena raccapricciante.
Come nasce il business
Ma da dove nasce il business? Bisogna sapere che dopo 30 anni all’interno del loculo, scade ufficialmente il tempo per la permanenza della salma all’interno della bara, e per tale ragione si dispone la cosiddetta estumulazione e il trasferimento dei resti, che avviene quasi sempre nell’ossario comune. Ad ogni modo, in molte aree del cimitero, il corpo si conserva in ottimo stato, nonostante gli anni. Questa è una notizia pessima per il parenti del defunto, infatti in tal caso dovranno pagare la cremazione. Per questo, di fronte ad una spesa imprevista viene presentata l’opzione meno dispendiosa. In questo modo, allora, alcuni dipendenti di un’agenzia unebre dividevano poi gli incassi con i complici in divisa Ama. Tre i casi accertati, per poche centinaia di euro. Ora arriva il processo.