Ancora una maxi sanzione per un ristorante di Roma nel corso di un’attività di controllo straordinario nel quartiere “Prenestino”, che ha portato a multare pesantemente due esercizi commerciali, ispezionati con l’ausilio dei Carabinieri dei Gruppi Tutela Lavoro e Tutela Salute.
Maxi sanzione per un ristorante di Roma: 50 chili di cibo sequestrati
L’ultimo fatto degno di nota è avvenuto solo pochi giorni fa in un ristorante di via Milazzo, nel Rione XVIII Castro Pretorio. Qui i militari si sono fermati per svolgere accertamenti accurati e hanno riscontrato gravi carenze igienico-sanitarie, oltre ad alimenti privi di tracciabilità. Questa volta non è da meno: in un’attività di ristorazione di via della Maranella, il titolare è stato sanzionato amministrativamente dai Carabinieri durante i controlli.
Nel ristorante è stata rilevata la mancata applicazione delle procedure di autocontrollo inerenti alle carenze igieniche, mancata tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti, violazione dei termini minimi di conservazione, data di scadenza e congelamento. Non solo, i Carabinieri hanno segnalato alla Asl anche delle inadeguatezze strutturali. Per concludere, i militari hanno sequestrato circa cinquanta chili di alimenti di vario genere.
Controlli dei Carabinieri e del NAS a Testaccio: multe per due ristoranti (ilcorrieredellacitta.com)
Impiega lavoratori extracomunitari senza permesso di soggiorno
Ma sono state anche altre le attività di controllo nel centro di Roma da parte dei Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina, Carabinieri dei Gruppi Tutela Lavoro e Tutela Salute. In via Principe Umberto, nel Rione XV Esquilino, a seguito di un controllo ad un ristorante, i Carabinieri hanno denunciato e sanzionato amministrativamente il titolare, per la violazione dell’art 22 “lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato” e per aver impiegato tre lavoratori extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Rischia la sospensione dell’attività.
Roma, gravi carenze igieniche e alimenti privi di tracciabilità: maxi-multa a un ristoratore