Stavano presumibilmente rinnovando l’arredamento del loro appartamento, in una delle case Ater a Ponte di Nona, nel Municipio VI di Roma Le Torri, ma, invece di smaltire mobili ed elettrodomestici vecchi come previsto dalla normativa in vigore, hanno pensato bene di scendere sotto casa e di abbandonare il tutto a bordo strada, sicuri che nessuno avrebbe sollevato obiezioni o tantomeno fatto qualcosa nei loro confronti.
Ma la “sfortuna”, per i due individui che questa mattina hanno scaricato in via Oscar Amulfo Romero, è stata quella di trovarsi davanti, proprio mentre stavano scaricando un frigo, uno scaldabagno e altri elettrodomestici, Marco Doria, ex delegato all’ambiente e ai rifiuti nel VI Municipio, impegnato nel suo “Mondezza Tour” in edizione weekend all’interno del VI Municipio.
Colti sul fatto e denunciati
Doria, accompagnato dai due poliziotti di scorta (ricordiamo che a causa del suo lavoro di denuncia è già stato oggetto diverse volte di minacce e attentati incendiari), si è avvicinato per immortalare la scena, mentre chiamava a supporto le forze dell’ordine preposte per formalizzare la denuncia dei due individui.
I due, una coppia di rom domiciliati nelle case Ater, sono stati denunciati per abbandono di rifiuti pericolosi. Dovranno inoltre ripristinare lo stato dei luoghi. “Per due che vengono colti sul fatto, ce ne sono tantissimi che non vengono visti in tempo”, commenta Doria. “Andrebbe fatto un piano di controllo accurato del controllo per cercare di arginare questo fenomeno. Le discariche abusive in questo territorio sono moltissime, basta vedere quante ne ho scoperte negli ultimi mesi e quante – purtroppo – continuano a esserci”.
Il deposito di auto
Sempre nella giornata di oggi, nel corso del “tour”, è stato scoperto un gigantesco deposito di auto rubate e cannibalizzate. Anche in questo caso c’è stata la flagranza di reato, solo che i due malviventi colti sul fatto sono riusciti a fuggire alla vista di Doria e della scorta. Successivamente gli agenti della polizia di stato hanno fatto irruzione nel capannone di oltre 10 mila metri quadri, che si trova sulla Casilina, e hanno trovato due Fiat Panda nuove, rubate la notte del 2 maggio a Tor Bella Monaca, oltre a refurtiva di vario genere.
Si presume che il deposito venisse utilizzato come punto di appoggio per portare le auto rubate, smontarle e ricavarne i pezzi da vendere al mercato nero.