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Roma, caffè e cornetti senza scontrini al bar dell’Inps: Striscia la Notizia colpisce ancora

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Jimmy Ghione di Striscia la Notizia

Dovrebbero tutti fare gli scontrini e non evadere il fisco. ‘Dovrebbero’ al condizionale perché la realtà in Italia racconta altro, la situazione è purtroppo nota a tutti. E, spesso, a non fare gli scontrini sono anche quei locali che si trovano all’interno di enti statali, lì dove la ‘legge’ dovrebbe essere di casa. E lì dove sempre più spesso i furbetti sono dietro l’angolo. Dopo i casi del bar dell’Agenzia delle Entrate di Roma 6 – Eur Torrino e quello del tribunale civile, l’inviato di Striscia la Notizia Jimmy Ghione ha ‘smascherato’ un altro bar, che ha il vizietto di non fare gli scontrini. Questa volta siamo sempre nella Capitale, ma nella caffetteria che si trova nel palazzo dove c’è la sede dell’Inps di Roma Casilino Prenestino.

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La caffetteria dell’Inps di Roma che non fa gli scontrini

Ieri sera su Canale 5 è stato trasmesso il servizio, l’ennesimo. Perché cambiano i luoghi, ma non il modus operandi: molti bar che si trovano all’interno di enti statali non fanno lo scontrino. E, quindi, evadono il fisco. Insomma, non proprio un bell’esempio da chi, invece, dovrebbe darlo. Dopo alcune segnalazioni, come spiegano da Striscia la Notizia, le telecamere del tg satirico sono entrate in quella caffetteria dell’Inps e hanno ‘catturato’ i furbetti: il resto viene dato, lo scontrino ai clienti no

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L’appello al presidente Sergio Mattarella

Non è certo il primo caso, ma l’inviato Ghione anche ieri sera ha cercato spiegazioni. E il barista-cassiere ha tentato di giustificarsi: “Delle volte sono qui da solo, è vero, non deve succedere. Gli scontrini vanno fatti sempre”. La teoria è nota, la pratica è un po’ diversa perché lì, in quella caffetteria frequentata dai dipendenti dell’Inps, cornetti e caffè venivano serviti. Ma degli scontrini, almeno fino all’arrivo di Striscia la Notizia, neppure l’ombra. Un vizietto che ritorna. Ed è proprio per questo motivo che il tg satirico ha fatto un appello al presidente Sergio Mattarella: chi, forse più di altri, rappresenta la legge, la viola. E forse è il caso di intervenire. 

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