Roma. Un business che macabro è dir poco: toglievano i denti d’oro ai cadaveri e poi li rivendevano per intascare il bottino. Non è un film di Tarantino, anche se il regista avrebbe amato molto il soggetto, ma la cronaca capitolina. Un dipendente Ama è finito a processo insieme al titolare di un Compro Oro, oltre a due altri presunti prestanome per aver tolto dei denti d’oro ad alcuni defunti. Il soggetto in questione, poi, è recidivo: l’uomo era già sottoposto a processo per truffa e vilipendio di cadavere per aver chiesto ai parenti di un defunto cinquanta euro per un’estumulazione, processo che in realtà è a carico di Ama. Ora è accusato anche di peculato – appropriazione indebita di denaro della pubblica amministrazione da parte di un pubblico ufficiale – per aver tirato i denti d’oro a un cadavere e rivenduti al Compro Oro, e aver intascato il relativo guadagno dall’operazione.
Roma, il business dei denti d’oro dei cadaveri
Per quanto riguarda, invece, il titolare del Compro Oro, questi è accusato di riciclaggio. A riportare la notizia è stato il Corriere della Sera, che conferma che il titolare dell’esercizio era perfettamente a conoscenza del fatto che quei denti provenivano da defunti. L’uomo, insomma, si sarebbe messo d’accordo con l’addetto Ama cercando di nasconderne la reale provenienza e proseguire indisturbato le sue attività. A tal fine, poi, il soggetto si sarebbe servito anche di due prestanome, a loro volta a processo per riciclaggio per aver partecipato alla joint venture. Stando alle ricerche, sarebbero quasi cento le transazioni compiute con la loro complicità. Il tutto ai danni di trecento clienti ignari della provenienza di quei denti.
A processo un dipendente Ama, il titolare del Compro Oro e due complici
Nel processo in corso, Ama si è costituita parte civile, definendo i fatti di “un’efferatezza inaudita”. La storia che vi abbiamo raccontato risale al 2013, e a maggio 2023 scatterà la prescrizione. Al momento non è ancora chiaro il numero preciso di cadaveri a cui sono stati sottratti i denti. L’operazione veniva condotta dal dipendente Ama all’oscuro dei colleghi. Il piano prendeva forma proprio durante le estumulazioni: quando l’uomo si accorgeva che il defunto aveva dei denti d’oro, li strappava dalla loro bocca e li portava direttamente al Compro Oro, vendendoli con la complicità del titolare.
Roma, scambio di salme: gli consegnano l’urna di un uomo invece di quella della madre