Roma. Un controsenso in piena regola, quello accaduto nella giornata di ieri, martedì 6 settembre, nei pressi di una rinomata colonia felina della Capitale. La stessa legge che dovrebbe preservare i felini – e gli animali in generale – ha fatto irruzione, distruggendo parte di una colonia della zona.
Uno sgombero, dunque, che ha finito per distruggere parte delle attrezzature all’interno di una colonia felina regolarmente registrata da anni. Oggetti e strumenti da lavoro faticosamente racimolati dai volontari: gabbie, cucce e persino i croccantini che erano riservati alle bestiole.
Poi, i residui dei lavori di bonifica completamente lasciati sul posto. Quando la responsabile della colonia è stata avvertita, non poteva credere a quanto raccontato. Nessuna comunicazione, nessuna bonifica prevista. Ora, solamente tanta rabbia contro le istituzioni che minano da ogni parte il lavoro faticoso dei volontari.
Distrutta parte della colonia felina per una bonifica
Diciamo, sin da subito, che stiamo parlando della colonia di Ex Mira Lanza, precisamente sita in Via Tirone. Colonia regolarmente registrata nel 2017. Da allora i volontari che gravitano intorno al centro in questione, non hanno mai smesso di prendersi cura dei felini che vi abitano.
Ma perché? La volontaria Linda La Marca ci ha raccontato che il pretesto usato dagli operatori per entrare nella zona è stato quello di una bonifica dell’area verde. Come lei stessa ha esordito, durante l’intervista: ”Le leggi dovrebbero tutelare i gatti, ma invece fanno tutto tranne che quello”.
La signora Lamarca, responsabile e primo referente della colonia, non era neppure presente sul posto quando sono iniziate le operazioni di sgombero e sfascio delle gabbie. Si era allontanata da Roma per qualche giorno e, per l’evenienza, aveva anche deciso di lasciare dei croccantini in più per i gatti, perché non morissero di fame. Tutto in piena regola, sopraelevati rispetto a terra, quindi scongiurando anche il rischio che potessero attirare altri animali – tra le altre cose, gli operatori pare l’abbiano accusata anche di attirare la ormai famosissima vespa orientalis.
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La bonifica non comunicata
Un’operazione impellente a quanto pare, quella della bonifica, che non poteva essere procrastinata, dal momento che neppure la notifica è arrivata. La comunicazione era dovuta, ma la signora La Marca afferma che la famosa raccomandata con ricevuta di ritorno – prevista dal protocollo – non è mai arrivata. Inoltre, a quanto pare, dopo la ”pulitura” del verde, pare che gli operatori abbiano anche lasciato dei residui all’interno dell’area. Dopo il danno, anche la beffa.
Nessuno sa nulla delle operazioni
Ovviamente inutili tutte le mail inviate dalla stessa agli uffici competenti. Ma c’è di più. La signora Lamarca non si è data per vinta e ha deciso anche di chiamare il centralino dell’XI Municipio. La risposta è stata quantomai distopica: loro non sanno nulla. Uno sgombero che pare sia un fantasma, avvenuto all’improvviso e senza che nessuno dei preposti sappia darne risposta – questa è la testimonianza della signora La Marca, mentre con una certa apprensione ci racconta di tutto il suo lavoro andato in gran parte perso.
La disperazione dei volontari
Un lavoro sì, ma non pagato. Perché i gatti non sono i suoi – sarebbero del Sindaco per dirla tutta, essendo randagi sul Comune – ma lei se ne occupa da tempo, con tutte le accortezze possibili. Oltre a lei, una schiera di volontari che a poco a poco hanno costruito il presidio felino con sacrificio e grazie anche alle donazioni dei cittadini. Parte di questo duro lavoro è andato, ora, distrutto.
L’appello per le donazioni
Ad ogni modo, i volontari non si scoraggiano. Ora bisognerà ricostruire nuovamente quello che è andato distrutto durante la bonifica. L’appello dei volontari è quello di dare una mano attraverso delle donazioni: croccantini, cibo in scatola, copertine o qualsiasi altro oggetti si possa donare e che possa essere d’aiuto per i gatti che continueranno a trovare – si spera – nella colona un punto di riferimento sicuro.