Roma è sommersa di rifiuti così come gli sportelli Ama sono ricolmi, in questi giorni, di lamentele da parte dei cittadini romani. L’emergenza rifiuti dalle strade capitoline arriva direttamente agli uffici della municipalizzata che, oltre ad avere difficoltà nella raccolta dei rifiuti, ritarda anche nell’inviare agli utenti i bollettini TARI semestrali.
Così alla saga dell’emergenza rifiuti si aggiunge un nuovo capitolo, che esaspera ancor più gli abitanti. Se da un lato i cassonetti tracimano di immondizia, se i ristoratori complicano la raccolta ignorando la normativa per il corretto conferimento, adesso ci si aggiunge anche la lentezza di Ama nell’invio dei cedolini di pagamento, la maggior parte delle volte sbagliando anche i conteggi degli importi.
Bollettini sbagliati e in ritardo. Raggi: “Circa 200.000 utenti rischiano di dover pagare una mora”
Il tema rifiuti, tra i capisaldi del programma elettorale del Sindaco Gualtieri, è diventato un boomerang per gli attacchi dell’opposizione in Consiglio. La prima a farsi portavoce è Virginia Raggi, ex prima cittadina e consigliera capitolina del Movimento 5 stelle, che tuona in una nota: “Ama consegna i bollettini doppi – per sanzioni già pagate – o in ritardo e così circa 200.000 utenti rischiano di dover pagare una mora. Al di là delle responsabilità, le inefficienze di Ama non possono ricadere sui cittadini: il Sindaco e l’azienda sospendano immediatamente le sanzioni e le doppie richieste di pagamento per bollettini già saldati. Una vera e propria ingiustizia che chiederemo di fermare attraverso una mozione urgente che stiamo depositando”. Il bollettino TARI relativo al primo semestre è in scadenza il 31 luglio, come disposto nel nuovo Regolamento TaRi del 29 maggio, ma se Ama non adempie alle scadenze fissate da Roma Capitale, il costo del ritardo sarà nuovamente spalmato sui risparmi dei cittadini, che a oggi si ritrovano ancora impossibilitati a saldare il pagamento. Vuoi per ritardi nella consegna, vuoi per errori negli importi o per non aver verificato la corrispondenza tra utenti e rispettivi bollettini, avviando una pratica di rateizzazione delle somme persino ai morti.
Mancanza mezzi Ama: a che punto siamo?
Per i romani ormai piove sempre sul bagnato, nel frattempo l’insofferenza cresce. Così nelle ultime settimane molti si sono dati alle proteste come a Laurentino 38, a rovesciare o a dar fuoco ai cassonetti e non è escluso che a ridosso della scadenza TARI queste proteste possano infiammarsi anche presso gli uffici e gli sportelli della municipalizzata.
L’azienda ha tentato di giustificare le adempienze sostenendo che non ci sarebbero sufficienti mezzi per la raccolta dei rifiuti, attirando numerose contraddizioni. Solo poche settimane fa, Marco Doria, ex delegato all’ambiente e ai rifiuti nel VI Municipio, esperto del settore anche grazie al suo “Mondezza Tour“, ha smentito l’Ama sostenendo che “i compattatori CLS sono operativi sul territorio: basta guardare se i cassonetti sono vuoti. Il problema sono i rifiuti che giacciono in terra fuori dai cassonetti”. Secondo Doria la carenza non sarebbe nei mezzi, ma nel personale inadempiente, che dovrebbe rimuovere i rifiuti tramite un camion con cassa a ragno se i rifiuti sono di grandi quantità, oppure con un mezzo CR, detto anche “Squaletto”, se sono meno. Serve ovviamente il personale, circa 2 o 3 uomini per mezzo. Il tutto mentre molti netturbini, anziché applicare le regole sulla raccolta, preferiscono ignorarle o saltare i turni, come successo pochi giorni fa all’Esquilino. Mentre l’Ama cerca di rispettare le scadenze TARI, il Sindaco Gualtieri, ammessa l’emergenza rifiuti con Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio, rivela che entro il 2026 la Città sarà pulita. Che sia la volta buona?