Molto spesso nel corso degli anni, lo Stato Islamico ha citato la Capitale d’Italia in chiave terroristica, ma ora, la questione inizia a farsi più seria. Difatti giovedì, su alcuni canali digitali di diffusione di propaganda jihadista, si è parlato del vertice della coalizione internazionale contro il Daesh, tenutosi proprio a Roma alla fine del mese di Giugno: “Il ministro ha detto che “non è sufficiente” contrastarci in Iraq e in Siria, ritenendo che l’espansione dello Stato Islamico in Africa e nel Sahel “è preoccupante” e affermando che proteggere il Sahel significa “difendere l’Europa””. Inoltre è stato più volte ribadito: “Lo Stato islamico prenderà Roma”.
L’Europa “crociata”
Il documento riporta diverse affermazioni, piuttosto “pericolose”: “Le preoccupazioni dell’Europa crociata non sono infondate e le paure della Roma crociata sono giustificate, perché sono state e sono ancora nella lista dei bersagli più importanti per i mujaheddin. Perché questa è la promessa che Dio Onnipotente ha fatto ai suoi fedeli servitori che sono sicuri della sua realizzazione. L’aspettano con grande pazienza e hanno fatto preparativi sin dall’inizio della loro guerra santa in Iraq (…) dopo anni di attesa l’Onnipotente ha garantito la conquista per i mujaheddin e permesso la loro espansione in modo da essere in prossimità del luogo della battaglia finale” e infine, riferendosi a Roma, la capitale d’Italia: “La prenderemo, ne siamo sicuri. I giorni della battaglia stanno arrivando e saranno felici coloro che hanno proseguito la lotta“. Tuttavia, non sembra che il documento fornisca dettagli preoccupanti, stando alle parole dell’intelligence. Certo è che la riunione anti-ISIS, abbia scatenato scalpore, analizzando tutte le possibili strategie d attuare per evitare che il Califfato possa rinascere.