Non gli bastava passeggiare, respirare la storia nell’aria e nei vicoli di Roma, che è a tutti gli effetti un ‘museo’ a cielo aperto. Lui il museo lo aveva costruito in casa sua, in un piccolo studio che apparentemente sembrava come tanti altri. Peccato, però, che nelle vetrine, chiuse bene a chiave, non c’erano oggetti qualunque, ma reperti storici importantissimi, di potenziale interesse artistico-culturale e storico.
Cosa è stato trovato in quella casa
Era il 5 aprile scorso quando l’ufficiale giudiziario, in collaborazione con gli agenti del distretto di Monteverde, ha attuato un pignoramento di beni, in quell’appartamento. Lì, in quella casa, che sembrava più un ‘museo’, sono stati trovati diversi oggetti di possibile natura e appartenenza al patrimonio artistico dello Stato, come monili, piatti, anfore, brocche (in ceramica), basso rilievo, statue, elementi architettonici in travertino. Tutto rigorosamente chiuso nelle vetrine.
Le indagini
Da lì, quindi, sono partite le indagini condotte dagli agenti del distretto di Monteverde, insieme al comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Dopo diversi accertamenti, si è appurato che di quei 55 beni sequestrati, che erano stati affidati in custodia giudiziale alla Sovraintendenza di Roma, 32 erano autentici. Monete vere, bronzi, alabastro, oggetti che provenivano da diverse aree culturali di epoca pre-romana, etrusca, dell’Apulia, beni di età imperiale e repubblicana.
Il proprietario del ‘museo’ (abusivo) è stato denunciato per reato di ricettazione di bene culturale. E ora, forse, gli dovrà bastare Roma all’aria aperta.