Ha percorso un tratto di strada con gli occhi chiusi. Poi, svegliato dai rumori dei clacson e dal frastuono del traffico, si è ripreso. Ma, forse per la stanchezza, oppure per un malessere dovuto al caldo, oppure per qualche altro motivo, l’uomo ogni tanto ha chiuso nuovamente gli occhi, come sopraffatto.
A riprendere la scena, che vede protagonista, a Roma, il conducente di bus Atac, presumibilmente della linea 435, diretta verso piazzale Ionio, un passeggero, che ha poi inviato i video – ben quattro – alla pagina social Welcome to favelas.
Autista ripreso dal cellulare invece di essere aiutato
Quello che viene ipotizzato è che l’autista possa essere in stato di alterazione. Cosa non escludibile a priori, ma il conducente, molto più probabilmente, potrebbe essere stato colto da stanchezza o – viste le altissime temperature della Capitale – da un malore o un colpo di sonno, forse indotto proprio dall’astenia dovuta al caldo. In ogni caso, nessuno a bordo del bus sembra aver chiesto all’uomo se avesse bisogno di aiuto, limitandosi a filmare quanto stava accadendo e scendendo spaventati dal mezzo.
In ogni caso, nessuna segnalazione di pericolo pare sia giunta ad Atac da parte dei passeggeri. I commenti sulla pagina Instagram di Welcome to favelas relativi al post hanno scatenato diverse polemiche (tra cui il numero corretto della linea), al punto che sono stati rimossi e disabilitati. Alcune persone si sono schierate a favore dell’autista, altre invece lo hanno attaccato, criticando anche l’azienda.
I precedenti
In passato sono stati diversi gli autisti colti in flagrante dai passeggeri mentre compivano azioni non corrette mentre erano alla guida dei loro mezzi. Come il conducente che, malgrado il traffico, fermava il suo bus per scendere e andare a comprarsi un cornetto al bar. Oppure quello che guardava l’intera galleria di foto su Instagram mentre era alla guida. O, ancora, l’autista che chattava con gli amici, utilizzando gli avambracci per guidare o quello che fumava e impediva l’entrata dalla porta anteriore per non farsi scoprire. Tutti comportamenti immortalati dai passeggeri e mandati in rete. E si sa, il web non dimentica e non perdona.