Un gruppo di anarchici, a volto coperto, ha seminato il panico la sera di sabato 27 gennaio a Torpignattara, imbrattando le saracinesche dei negozi di zona con scritte per la liberazione della Palestina e lanciando bombe carta contro le autorità, intervenute sul posto per sedare la rivolta.
Attimi di tensione a Torpignattara, periferia a Est di Roma. In concomitanza con le celebrazioni per il Giorno della Memoria, un gruppo di anarchici ha imperversato per le vie adiacenti a piazza Malatesta instillando il panico tra i residenti, allertati dal frastuono intorno alle 20 di sera. “C’è una guerriglia in atto”, hanno raccontato alcuni di loro, cercando di capire cosa stesse succedendo. Diverse le attività penalizzate dai manifestanti, che hanno imbrattato con le bombolette spray vetrine e saracinesche dei negozi, danneggiato auto ed esploso bombe carta per opporsi alla condotta militare di Israele a Gaza.
Le proteste dei residenti: “La Palestina libera a suon di atti vandalici”
Il 27 gennaio, mentre un corteo pro Palestina sfilava per le vie del Centro di Roma, una scia di atti vandalici ha completamente coperto il messaggio pacifista gettando un intero quartiere nel caos. Partendo da piazza Malatesta, circa una 30ina di manifestanti ha portato scompiglio da via pietro Rovetti a via Oreste Salomone, passando per piazza Marranella. Diversi abitanti hanno lamentato la presenza di un gruppo composito di persone che, incappucciate, ha cominciato a danneggiare negozi e attività commerciali. Tra queste, anche la vetrina del McDonald’s di zona. “Questo è un regalo dei ‘manifestanti’: la serranda del mio negozio. Loro manifestano e io lunedì dovrò pagare qualcuno che me la pitturi”, ha inveito per esempio una commerciante di zona, “La Palestina la liberano a suon di atti vandalici! Che schifo”.
L’escalation di violenza e vandalismo ha richiesto intorno alle 20 di sera l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno cercato di sedare la protesta mentre i manifestanti si scagliavano contro gli agenti con fumogeni e bombe carta. Un paio di anarchici, ritenuti responsabili dalle autorità, sono stati fermati e portati in commissariato.