Sapeva dei malfunzionamenti delle scale mobili alla stazione Metro di Repubblica, eppure – nonostante questo – Atac ha deciso che il presidio organizzativo Manutenzione impianti di traslazione, cioè proprio la supervisione delle scale mobili, venga affidato “alle dirette dipendenze della struttura Infrastrutture civili e impianti e affidata alla responsabilità di Alberto Lanzone”, come recita una disposizione organizzativa dell’azienda capitolina datata 18 ottobre.
In pratica, Atac ha deciso che Lanzone, il dirigente intercettato nel corso dell’inchiesta sulle scale mobili delle Metro romane, partita all’indomani dell’incidente avvenuto alla fermata Repubblica che vide feriti diversi tifosi del Cska Mosca, sarà responsabile proprio di quel settore, nonostante nelle intercettazioni emergesse il fatto che Lanzone sapesse delle carenze di manutenzione degli impianti.
Ricordiamo che Lanzone non è indagato, ma i documenti in possesso agli inquirenti mettono in evidenza una conversazione avvenuta con l’amministratore di Metroroma, Giuseppe Ottuso, che non lo mette in buona luce. Il Gip Massimo Di Lauro riporta che Lanzone “in un colloquio telefonico del 17 aprile 2019, riferisce ad Ottuso che non sono buoni a fare gli impicci, gli ha ridato i fogli delle manutenzioni che avevano impicci e problemi e glieli hanno riconsegnati con il bianchetto”. In pratica, una lamentela sul fatto che i suoi dipendenti non fossero capaci neanche di taroccare i documenti sulle manutenzioni.
In pratica dalle intercettazioni emergerebbe che Lanzone fosse a conoscenza delle mancanze di Metroroma nella manutenzione degli impianti.
Ma ci sono anche altre conversazioni registrate in cui si evince che Lanzone sapesse del malfunzionamento dell’impianto.
E adesso arriva il “premio”, questa promozione. Evidentemente l’azienda ha dei parametri ben precisi per la carriera al suo interno.