Roma. Le storie che hanno a che fare con la giustizia italiana sono sempre ricche di inventiva e variabili che stupirebbero i migliori romanzieri moderni e andati. Arrestato e liberato due volte in poco più di 24 ore: succede a Roma dove un 26 enne finlandese, senza fissa dimora, è stato arrestato e rimesso in libertà dal giudice dopo un processo per tentata rapina. Non contento, dopo poche ore il ragazzo è stato nuovamente arrestato per tentato furto in abitazione.
Arrestato due volte in 24 ore: il primo reato
Il primo reato era stato commesso nella giornata di martedì scorso, 2 agosto, intorno alle 12.00, durante la traversata di un autobus. Una volta sul veicolo, l’uomo aveva iniziato a colpire il conducente ma, immediatamente intervenuti, i poliziotti, erano riusciti a bloccato, malgrado la forte resistenza dello stesso.
Conducente ferito al collo durante la colluttazione
La vittima del putiferio scoppiato sul mezzo in corsa, successivamente, ha raccontato agli agenti che, lo straniero, un finlandese di 26 anni con precedenti di polizia, dopo essersi introdotto all’interno del suo veicolo, prima aveva tentato di sfilare le chiavi del mezzo e poi, in seguito alla sua reazione, lo aveva afferrato per il collo tentando di sfilargli l’orologio che aveva al polso e poi di rubare il portafogli che custodiva nella giacca posizionata sul sedile posteriore. La vittima, infine, era stata visitata dai sanitari del 118, riportava traumi e graffi vari, mentre l’aggressore fermato dalla polizia.
Leggi anche: Roma, gravissima aggressione a Piazza Venezia: turista con il volto insanguinato chiede aiuto a un’agente
Il secondo reato: furto in appartamento
Ma a quanto pare si tratta di un tipo recidivo. Dopo il direttissimo e il seguente rilascio, ancora una volta, infatti, si è reso partecipe di un misfatto. Ancora una volta una rapina e, ancora una volta, per fortuna, stroncata sul nascere.
Proprio nella serata di ieri, mercoledì 3 agosto, nel quartiere Monti, precisamente in via dei Capocci, è stato notato mentre si arrampicava utilizzando il cavo dell’antenna condominiale per raggiungere il secondo piano di un complesso di appartamenti. A notarlo è stata una signora, residente, che ha sentito dei rumori sospetti provenire da fuori.
Successivamente ha chiamato il 112 che, una volta sul posto, lo hanno prontamente riconosciuto e fermato, per l’ennesima volta. Un’altra notte in cella per il soggetto, e un altro rito direttissimo da affrontare.