Uno dei problemi di Roma che sembra non trovare soluzione è quello delle baby-borseggiatrici. Sono molte, infatti, le minorenni nomadi che terrorizzano i turisti e i residenti. Le si trova ovunque: in metro, al Colosseo, sugli autobus, nelle piazze e nelle vie affollate.
Con degli stratagemmi distraggono le vittime e sfilano portafogli, telefoni, macchinette fotografiche e altri oggetti. Aprono zaini e borse, mettono le mani in tasca cercando di non farlo realizzare ai malcapitati.
Molto spesso i loro piani falliscono e vengono “beccate”. Questo perché i romani, ormai, salgono sui mezzi e girano per la città pronti a difendere le loro possessioni. Con gli occhi vigili. Riescono a captare i movimenti e le intenzioni delle giovani e a segnalarli in caso di pericolo anche ai turisti.
Ma cosa succede nel momento in cui delle baby-borseggiatrici vengono colte sul fatto? La risposta è semplice: nulla.
Un’esempio è ciò che è avvenuto ieri alla fermata della metro “Barberini”. Dopo una segnalazione, gli agenti della Polizia di Stato, sono giunti sul posto. Lì erano state fermate 3 ladruncole che avevano borseggiato delle turiste.
Le 3 malviventi sono state portate presso gli uffici della Polizia, ma a seguito di alcuni accertamenti sono state dichiarate non imputabili. Questo perché tutte e tre hanno meno di 14 anni. La “pena” che hanno ricevuto è stata semplicemente quella di essere accompagnate prima al pronto soccorso e poi presso un centro di accoglienza.
Le turiste hanno riavuto gli oggetti che gli erano stati sottratti, ma certamente non è stata fatta giustizia.