Un incendio di grosse proporzioni è divampato questa mattina, mercoledì 2 agosto 2023, intorno alle ore 8, all’altezza di Ponte Marconi. Dalle prime informazioni, sembra che ad andare a fuoco sia stata la vegetazione incolta della zona e qualche baracca abusiva. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco. Sul posto anche la Polizia di Roma Capitale, che ha provveduto alla chiusura del traffico sul Lungotevere San Paolo, da Piazzale Edison a Viale di San Paolo in direzione Ostiense.
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Incendio a San Paolo, brucia la vegetazione e qualche baracca abusiva
Paura per i residenti di Ponte Marconi, in zona San Paolo, a Roma. Intorno alle ore 8 di mercoledì 2 agosto 2023 i cittadini sono stati svegliati da un forte boato, cui sono seguite fiamme e una densa nube di fumo nero. Dalle prime informazioni, sembra che ad andare a fuoco sia stata la vegetazione incolta e anche qualche baracca abusiva. Qualcuno ha anche parlato di esplosioni di bombole di gas, ma al momento non c’è conferma.
Le parole del Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti
“Si chiede ancora una volta – dichiara in una nota il Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti– un maggior controllo delle sponde del Tevere per strappare all’abbandono ed al degrado spazi ambientali di pregio come la golena del fiume. Soprattutto una immediata messa in sicurezza di aree che potrebbero causare pericolo di incendi e di insicurezza”. Un video, pubblicato su Instagram dall’account ‘Welcome to Favelas’, mostra la densa nube di fumo nero che si sprigiona verso l’alto nei pressi di San Paolo.
Il precedente: allerta tra i residenti del Pineto per un vasto incendio
Qualche giorno fa, un altro vasto incendio ha spaventato i residenti del Pineto. Epicentro tra la pista ciclabile che porta alla Columbus e il Parco Regionale. Le fiamme sono state domate anche grazie all’apporto dei mezzi aerei. La cooperazione delle forze di soccorso è servita a evitare il peggio, ma gli incendi – specialmente in questo periodo – restano una concreta possibilità: le elevate temperature non sempre escludono la componente del dolo
CREDIT PHOTO: Ecoitaliasolidale