La denuncia è di quelle forti, ma l’argomento è ben conosciuto, la presenza di amianto nelle scuole. Se ne parla da tempo e da tempo di annunciano interventi di rimozione per garantire la salute dei bambini e del personale che lavora negli edifici scolastici. Ma le promesse, purtroppo, non sempre corrispondo alla realtà. I lavori di rimozione in alcuni casi sono stati fatti, ma parzialmente, mentre in altri solo annunciati.
Adesso arriva un’altra denuncia sempre relativa alla presenza di “amianto killer nel cortile della scuola dell’infanzia ‘Carlo Evangelisti’ di Roma: bimbi e personale esposti da anni”. È l’Ona, l’Osservatorio nazionale amianto, a rappresentare il problema anche per mezzo di un esposto alla Procura della Repubblica, a firma del suo presidente, Ezio Bonanni.
L’esposto dell’Ona
“Partendo dal dato che ben il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri è correlato all’amianto, solo qualche giorno fa la Commissione Europea ha presentato un pacchetto di misure contro i rischi legati all’amianto sul lavoro e negli edifici, soprattutto i più vecchi, che rappresentano una minaccia per la salute, in particolare quando i materiali che la contengono vengono perturbati, con il conseguente rilascio di fibre che possono essere inalate”.
Nel sottolineare l’impegno assunto dalla Commissione Europea l’Ona evidenzia: ” Eppure in Italia le bonifiche tardano ad arrivare, spesso a causa della lentezza della burocrazia, con migliaia di persone che restano esposte alla micidiale fibra killer. È un dato scandaloso, ancora di più se succede con bimbi in tenera età come accade a Roma, nella scuola Carlo Evangelisti nel cuore del quartiere Montespaccato dove, da anni, giocano a pochi passi dall’amianto”.
Cosa succede nella scuola di Montespaccato
Nel voler meglio chiarire i rischi ai quali sono esposti i piccoli studenti della scuola Evangelisti, l’Osservatorio nazionale amianto evidenzia: “Nel cortile dell’istituto c’è un locale caldaia il cui tetto e la canna fumaria sono in eternit (il terribile cemento amianto) in pessimo stato, e, nonostante denunce e segnalazioni, nessuno si è mai degnato di rimuoverlo”.
Gli impegni assunti negli anni
L’Ona sottolinea che si tratta di “una vergogna ancora maggiore se si considera che ben 2 anni fa, nell’ottobre del 2020, nell’ambito del Progetto elaborato: ‘Rimozione amianto nelle scuole comprese sul territorio del Municipio XIII’, il manufatto era già stato mappato e ne era stata disposta la rimozione. Per 2 anni ancora i bambini hanno continuato a respirare le fibre killer senza che nessuno prendesse provvedimenti.
Il 23 marzo 2022 precedente la lista Calenda Sindaco del XIII Municipio ha presentato anche una mozione, approvata da tutta l’opposizione ma bocciata dalla maggioranza.
Il 19 maggio 2022 la Presidente del comitato di quartiere ‘Insieme per Montespaccato’, Valentina Furcolo, ha inviato una segnalazione anche alla Asl Roma 1 che ha risposto invitando gli uffici ‘Tecnico’ e ‘Scuole’ del municipio di predisporre ‘le misure idonee ad evitare pericoli per la salute dei bambini’, ma nulla è stato fatto”.
L’appello all’Osservatorio Nazionale Amianto
Il comitato si è quindi rivolto all’Osservatorio Nazionale Amianto, e al suo presidente l’Avvocato Ezio Bonanni che, per prima cosa si è recato sul posto per un sopralluogo e ha potuto toccare con mano “l’asbesto ad altezza d’uomo che si trova sotto le finestre della mensa e delle aule in cui gli alunni fanno lezione. Il primo passo è stato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, quello immediatamente successivo interessare la stampa, perché ‘tutti devono sapere – ha dichiarato Bonanni – che, a distanza di 30 anni dalla legge 257 che lo ha messo al bando, le scuole in cui giocano e studiano i nostri figli sono ancora piene di amianto‘”.
I rischi
L’Ona evidenzia anche quali sono i pericoli incontro ai quali vanno coloro che sono esposti all’amianto. “L’asbesto è altamente cancerogeno – ha spiegato l’Osservatorio -, può causare il mesotelioma, ma anche altri gravissimi tumori: al polmone, alla faringe, alla laringe, alle ovaie e al colon. Esporre addirittura i bambini a questo pericoloso minerale è un crimine! Ancora di più se, come in questo caso, altamente deteriorato perché il cemento perde la sua capacità aggrappante e le fibre killer sono più libere di disperdersi nell’aria”. Solo dopo il sopralluogo dell’Ona la scuola ha disposto la sospensione delle uscite in cortile e anche il divieto di passaggio e il manufatto è stato ‘isolato’ impropriamente con del nastro bianco e rosso. Misure tardive e, per quanto riguarda il nastro, soprattutto inutili perché non è stato posizionato neanche un telo protettivo che in qualche modo potesse bloccare la dispersione delle fibre”.