Ancora sgomberi a Roma. Dagli appartamenti di proprietà dell’Ater occupati abusivamente ai ‘bivacchi’ e a quelle baraccopoli trasformate in casa. Proprio come sta accadendo in questi minuti, mentre scriviamo, non distante dalla stazione Termini, in un’area in viale Pretoriano, che è stata per lungo tempo ‘casa’ di molti senza fissa dimora. Sul posto, per la sicurezza, in quella che è un’operazione congiunta la Polizia, i Carabinieri, gli agenti della Polizia Locale, i servizi sociali e l’Ama.
Sgombero in viale Pretoriano oggi
Lo sgombero in viale Pretoriano, a ridosso delle mura Aureliane, non è certo una novità: era già stato deciso nel corso del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 22 febbraio scorso. E ora dalle parole si è passati ai fatti: quei senza fissa dimora dovranno andare via da lì, lasciare quelle tende che avevano creato ad hoc e che avevano trasformato, a pochi passi dallo scalo ferroviario principale, in casa. Tra materassi gettati in quell’area verde, sporcizia e degrado.
La rabbia dei residenti
Questa mattina, quindi, si sta sgomberando la ‘tendopoli’ a ridosso delle mura Aureliane. E se da una parte i residenti tirano un sospiro di sollievo perché quell’area era ormai abbandonata a se stessa da tempo, dall’altra sono proprio loro a preoccuparsi per quei clochard. Dove andranno? E quale sarà la loro prossima sistemazione? Ora se ne occuperanno gli enti preposti, ma intanto in questi minuti sta continuando lo sgombero, che terminerà poi con la pulizia e messa in sicurezza dell’intera area.
40 persone nella tendopoli, le dichiarazioni di Gualtieri
Circa 40 le persone presenti questa mattina nella tendopoli. Tutti stranieri e senza documenti: la maggior parte è stata accompagnata negli uffici preposti alla identificazione. Coloro che ne avevano diritto e hanno accettato sono stati presi in carico dagli operatori della Sala Operativa Sociale e avviati nel circuito di assistenza previsto per i senza dimora. “Ringrazio le forze dell’ordine, la Polizia di Roma Capitale, gli operatori della Sala operativa sociale e il personale del Comune per la delicata operazione di stamattina. Dopo un monitoraggio costante di tre mesi, abbiamo accertato situazioni di fragilità lavorato per affrontare una drammatica situazione di degrado e al tempo stesso assicurare solidarietà e accoglienza alle persone senza fissa dimora. È fondamentale che il governo sostenga con risorse aggiuntive gli interventi necessari a garantire concretamente il diritto all’abitare e all’accoglienza”, ha dichiarato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Già in una lettera inviata alla Prefettura del 7 febbraio, le assessore Funari e Lucarelli avevano dato la loro disponibilità a programmare gli interventi necessari alla pulizia dell’area e al conseguente eventuale allontanamento di coloro che erano lì dimoranti, dopo aver avviato nelle settimane precedenti colloqui per attivare il supporto necessario alle persone accampate nell’area.
“Stiamo lavorando in ottima intesa con la Prefettura e tutte forze dell’ordine nell’ottica oramai da diversi mesi con l’intento di superare le situazioni di degrado e difficoltà che impattano anche sulla vita quotidiana e la sicurezza di cittadini e turisti. Siamo tuttavia consapevoli del fatto che azioni importanti come quella di questa mattina devono rientrare in un quadro più ampio di politiche di supporto e integrazione, sociale e lavorativa, per le persone fragili e per i soggetti stranieri in transito nel nostro Paese o in attesa di riconoscimento dello status di rifugiati” – ha detto Monica Lucarelli. “Da tempo la Sala Operativa Sociale, con l’unità di strada, ha monitorato i senza dimora presenti e da questa mattina alle 9 gli operatori sono sul posto per fare i colloqui e per proporre accoglienza. Le persone senza documenti, prima di essere ospitate nelle strutture, devono necessariamente recarsi nella Questura di via Patini per l’identificazione” – ha concluso Funari. Seguita da Bonaccorsi: “Per quanto riguarda il destino dell’area interessata allo sgombero, sono in contatto con la Soprintendenza statale, competente sull’area in questione, con l’obiettivo di avviare tutte le azioni necessarie per la messa in sicurezza. Per evitare che l’area torni ad essere insediata nel giro di pochi mesi va pensato un intervento strutturale che ponga in sicurezza sia il verde che la zona archeologica circostante”.
Foto di Luca Laurenti