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Roma, aggressione omofoba a Marrazzo: “Froc** di merda”

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Fabrizio Marrazzo

Il portavoce del Partito Gay LGBT+ è stato inseguito da una coppia di omofobi.

Gay street a Roma
Il murales della gay street a Roma – credit: Ansa

 

Lo hanno inseguito insultandolo, dopo che lui li aveva ripresi per un atto di vandalismo in un luogo pubblico. Nessuno è intervenuto a difendere Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale e vittima di un’aggressione omofoba quest’oggi, mercoledì 12 giugno, a Roma. L’attivista ha raccontato di essere stato inseguito da una coppia di omofobi dopo essere intervenuto perché stavano urinando su un muro a tema LGBTQ+.

Urinano su un muro e aggrediscono Fabrizio Marrazzo: “Nessuno è intervenuto”

Fabrizio Marrazzo ha raccontato che due ragazzi di circa vent’anni stavano per urinare sul muro Rainbow della comunità LGBTQ+ quando sono stati ripresi dal portavoce del partito. I due hanno reagito prima insultandolo a suon di “Frocxx di merda” per poi decidere di inseguire Marrazzo. Quest’ultimo ha ammesso di essere riuscito a seminarli solo perché li ha informati di aver preso le rispettive targhe e che stava facendo una diretta social, rendendoli perfettamente riconoscibili.

Immediata la denuncia alla polizia, tuttavia Marrazzo ha tenuto a condividere l’episodio segnalando il grave clima di intolleranza e omofobia che si respira in questo periodo nel Paese, spronando anche altre persone a denunciare fatti così eclatanti.

 “Ringrazio la polizia per il supporto e per l’immediata identificazione di uno dei due ragazzi, ed a breve dovrebbero identificare l’altro”, ha raccontato all’Ansa, “Io ho avuto la forza di denunciare, perché sono dichiarato, ma molti non hanno questa possibilità, ad esempio perché in famiglia non lo sanno o sul posto di lavoro e restano vittime silenti, ed anche per questo sabato come ogni anno sarò al Roma Pride.  Quanto fatto dai due giovani ragazzi è purtroppo all’ordine del giorno e noi tutto questo lo dobbiamo fermare. Possiamo fermare l’omobitransfobia con le parole e con le azioni, ma il Governo si deve assumere questa responsabilità, perché quello che avviene a noi è anche per responsabilità di un Governo, che non solo non ci dà maggiori tutele, come chiede l’Europa, ma ha esponenti della maggioranza che quotidianamente attaccano i nostri diritti”.

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