Condannato l’assassino che uccise a coltellate un cittadino filippino a Roma: l’episodio fu l’uccisione di Michael Lee Pon a Valle Aurelia.
Un efferato omicidio tra connazionali a Roma. E’ la vicenda che vide protagonisti due filippini, dove uno morì sotto la furia omicida dell’altro connazionale. La vicenda si svolse all’interno della Metro A di Roma, dove Micheal Lee Pon fu freddato con diverse coltellate nel mese di febbraio 2023. Una vicenda che gli investigatori hanno dovuto ricostruire con mesi d’indagine, nonostante l’assassino si sia costituito dopo poche ore dall’omicidio compiuto.
Condannato l’assassino del cittadino filippino a Roma
Come racconta l’Ansa, l’episodio si svolse il 19 febbraio dell’anno scorso, quando Lee Pon perse la vita fuori la struttura della stazione metropolitana di Valle Aurelia. A ucciderlo un uomo di pochi anni più giovane: RP, di 44 anni e originario delle Filippine. Una lite innescata per motivi mai realmente chiariti, che portò l’assassino a freddare la vittima con diverse coltellate fuori i binari della Metro A: Micheal Lee Pon morirà all’età di cinquant’anni.
Le indagini sull’omicidio alla stazione di Valle Aurelia
Secondo le indagini, RP quel giorno venne aiutato dal figlio: il minorenne avrebbe collaborato con il padre per uccidere il cittadino filippino. Una verità emersa, in quest’ultimo anno, grazie a due situazioni. La prima avvenne con l’uomo che si presentò in caserma a distanza di 48 ore dall’omicidio, costituendosi per la morte del connazionale. Colpa che avrebbe ammesso anche in un video, girato tramite smartphone e inviato ad alcuni conoscenti della comunità filippina residenti in Italia per lavoro.
La seconda pista, a distanza di mesi, l’avrebbe inchiodato attraverso le telecamere di sorveglianza a Roma. Una telecamera tra via Ubaldo degli Ubaldi e Anastasio II, avrebbe immortalato alcune fasi della violenta aggressione, con scopo di omicidio, ai danni di Micheal Lee Pon.
La sentenza del giudice
Il giudice, nella sentenza per la morte del 50enne filippino, ha studiato tutti i particolari legati all’episodio di omicidio: facendo fede alle prove rinvenute dalle indagini della Procura della Repubblica, l’assassino è stato condannato a 21 anni di reclusione. Prossimamente il Tribunale si esprimerà sulla posizione del figlio.