Le impediva di vestirsi come voleva e limitava la sua vita in ogni momento, facendole terra bruciata con chiunque ritenesse fosse una minaccia per la loro relazione. Un rapporto soffocante, fatto di controllo, violenza e minacce, queste le accuse che pendono su un 27enne originario del Senegal, che dovrà rispondere a processo per maltrattamenti aggravati, lesioni e violenza sessuale nei confronti di una ragazza.
I due sono stati insieme dal 2019 al 2021, ma quando lei ha deciso di lasciarlo a causa degli atteggiamenti violenti e vessatori del 27enne, lui ha insistito ancor di più per rubarle ogni spazio di libertà personale, arrivando anche a violentarla nel 2023, per una foto. Anni di persecuzioni, pedinamenti e minacce che hanno portato la donna a denunciarlo alle autorità.
Dal permesso per indossare i vestiti allo stalking: 27enne tormenta la sua ex
Le avrebbe distrutto i vestiti, perché non gli aveva dato il permesso di indossarli. Inizia così il calvario di una 29enne di Roma, che dal 2019 al 2023 ha subito l’oppressione del suo ex. Dai vestiti, per lui fonte di gelosia, alle conversazioni continuamente spiate dal ragazzo, che pretendeva di decidere chi poteva contattarla e chi no.
Ha tentato di distruggerla calunniandola con amici e parenti ed etichettandola come una “poco di buono”. Quando lei ha deciso di interrompere la relazione, nel 2021, il 27enne ha tentato in ogni modo di mantenere un legame con la vittima, tanto da arrivare a pedinarla anche nel negozio dei genitori di lei, dove la ragazza lavorava.
Lei si fa una foto con l’amico e lui la picchia e violenta: a processo
L’escalation di violenza arriva nel novembre 2022, quando l’ex fidanzato la colpisce al volto facendola cadere a terra. A quello sfogo, ne seguirà uno peggiore poco meno di un anno dopo, a marzo 2023, quando tenterà prima di strangolarla e poi la violenterà. A scatenare l’ira del 27enne una foto della ragazza con un amico, portandolo a insultarla, minacciarla e picchiarla.
Dalla gelosia folle all’atto criminoso, l’aggressore l’ha prima presa per il collo, tentando di strangolarla, per poi costringere la ragazza ad avere rapporti sessuali. Trascorreranno 10 giorni prima che la vittima, a marzo 2023, deciderà di denunciare il suo aguzzino. Il magistrato, che ha raccolto le sue testimonianza in aula, ha etichettato la vicenda come “un regime di vita intollerabile, umiliante e degradante”. Una situazione drammatica che vede ora alla sbarra l’imputata e una ragazza che ha trovato la forza per chiedere aiuto, nonostante chi doveva amarla abbia cercato in ogni modo di piegare la sua volontà.