Roma. Una scena raccapricciante, quasi da far west moderno, a suon di minacce, accuse e anche colpi inferti al proprio avversario. E’ quello che è accaduto tra le casse della Coop al centro commerciale Euroma2 sabato scorso, quando la guardia giurata al lavoro nel supermercato ha aggredito due dirigenti nazionali del sindacato Cobas, tra questi anche Francesco Iacovone, dipendente di UniCoop Tirreno.
L’aggressione di sabato al centro commerciale di Roma
E’ più o meno l’ora di pranzo di sabato 19 marzo. Iacovone e la moglie entrano nel supermercato per poter fare la spesa. Davanti alla casa, al momento del pagamento, avviene il riconoscimento: la guardia giurata, dipendente della società che provvede alla sicurezza nel supermercato, lo vede. Dapprima sguardi cupi e torvi, poi le parole grosse prendono il volo. Ma presto fanno a trasformarsi in una vera e propria rissa: “Ti apro la testa, ti ammazzo”, e poi via con i colpi. Iacovone è stato colpito più volte al timpano, poi portato via in ambulanza. 5 giorni di prognosi per lui e la moglie.
Iacovone vittima della guardia giurata
La brusca rissa, a quanto pare, è l’epilogo di numerosi contenziosi sollevati di recente dal sindacato Cobas contro i supermercati Unicoop a Roma. Nello specifico, all’Eurroma2 il caso dei muletti: Iacovone aveva presentato un esposto all’interno del quale denunciava la presenza di “carrelli elevatori con il manubrio palesemente rotto e sostenuto da pellicole di uso alimentare”. In risposta, aveva ricevuto un certo ”richiamo” che ne anticipava il licenziamento. L’episodio di sabato è dunque l’ultimo sintomo di una tensione che dura da mesi ormai.
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L’azienda contro il sindacato: il caso di Paolo Grifoni
Lunghi battibecchi e accuse reciproche tra azienda e sindacati che vanno avanti da tempo ormai. Repubblica cita anche il caso dell’addetto ai muletti Paolo Grifoni che, oltre ad esser stato ricoverato per il un malore al cuore dopo una forte discussione sul lavoro (le tensioni, certo, erano alle stelle), veniva anche accusato dall’azienda i aver “riprodotto artificiosamente una situazione di pericolo” durante il lavoro. L’azienda, secondo La Repubblica, ha affermato “l’addetto Paolo Grifoni entrava nel montacarichi con un transpallet integro e funzionante ma pochi minuti dopo si recava nuovamente verso il montacarichi dopo aver inspiegabilmente sostituito il transpallet con uno visibilmente danneggiato”.
Clima di tensione
Poi, infine, le accuse respinte al mittente da parte del sindacato, che rimarca il fatto che “non c’è stato nessuno show” e che inoltre, dopo gli esposti del sindacato ”guarda caso in pochi giorni tutti i sei muletti del supermercato sono stati riparati in fretta e furia”. Insomma, un clima non facile che inserisce le aggressioni di sabato in un quadro molto più complesso e tortuoso.