Le scuole non riapriranno alla scadenza fissata al 3 aprile. Anche se la notizia di una chiusura fino al 2 maggio è una fake news che gira sui social assolutamente non fondata, ma creata ad arte utilizzando l’immagine del quotidiano Repubblica (che non c’entra nulla) per dare credibilità a una bufala, è ormai certo che non sarà possibile rispettare i tempi previsti dal primo decreto, così come indicato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte negli ultimi giorni e come ribadito in queste ore dal ministro dell’istruzione Lucia Azzolina.
“Non è possibile dare un’altra data per l’apertura delle scuole, tutto dipende dall’evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico – ha dichiarato il Ministro Azzolina – Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza”.
Il Ministro, intervistata ieri sera da Giovanni Floris a “Di Martedì”, ha spiegato che il Miur non contempla la possibilità che tutti gli studenti vengano promossi in blocco: in pratica non potrà esserci il “6 politico”.
Viene inoltre ribadito che la didattica a distanza è lo strumento utilizzato per evitare che le scuole restino aperte fino a luglio. “Ci sono studenti e docenti che stanno facendo più di quello che facevano in classe, quindi io non direi, al momento, che l’anno si allungherà né altro”. Rimangono invece aperti tantissimi interrogativi: ad esempio, cosa succederà a chi dovrebbe sostenere gli esami.
Al momento, dunque, non ci sono date certe: solo tra qualche giorno, a seconda di quale sarà l’evoluzione dei contagi, di potrà sapere di quanto verrà prorogata la chiusura delle scuole.