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Regole Covid saltate dopo la vittoria dell’Italia, D’Amato: ‘Ora basta o torna il coprifuoco’

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Coronavirus zona gialla Lazio

Dopo 53 anni dall’ultima volta l’Italia è di nuovo Campione d’Europa, con gli azzurri di Roberto Mancini che domenica 11 luglio hanno scritto una delle pagine più belle del calcio italiano. Una data che difficilmente si dimenticherà. Ai rigori e alla parata di “Gigio” Donnarumma i tifosi italiani, che erano tutti con il fiato sospeso, sono esplosi. Urla di gioia, caroselli in tutte le città, fuochi di artificio, baci e abbracci in un‘Italia unita da Nord a Sud. Una vittoria quasi liberatoria, se non fosse che il Coronavirus ancora non è stato sconfitto e la battaglia sul campo è ancora tutta da vincere. E dopo 48 ore da quell’esultanza incontenibile, ora c’è la preoccupazione per un aumento dei contagi. A questo si aggiunge la variante Delta, quella di più facile trasmissibilità, che sta sconvolgendo (e travolgendo) gli altri Paesi e che pare essere sbarcata anche da noi. 

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Regole Covid saltate dopo la vittoria dell’Italia, D’Amato: ‘Basta o torna il coprifuoco’

Le regole Covid per la vittoria dell’Italia sono saltate ovunque: niente distanziamento sociale, assembramenti, mascherine non indossate. Ed è per questo che ora la preoccupazione, da Nord a Sud, è tanta. “Sono state 48 ore di regole saltate, ma gli assembramenti, lo sapevamo, erano inevitabili” – ha dichiarato al Messaggero l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. “Facciamo in modo che sia solo una parentesi di 48 ore – prosegue D’Amato –  altrimenti ci sarebbero conseguenze serie, come quelle che vediamo in altri Paesi, dove è stato ripristinato il coprifuoco. Non vogliamo tornare a quelle restrizioni”. 

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Un avvertimento chiaro anche perché la mutazione Delta sta avanzando e l’allerta è massima: “Nel Lazio è già dominante, riguarda un caso su due. E sappiamo che ha una capacità di trasmissione molto più rapida – continua l’assessore alla Sanità – infatti vedremo gli effetti degli assembramenti già tra 10 giorni, con i contagi raddoppiati. Ecco perché occorre tornare alla prudenza”. 

Lazio rischia la zona gialla

Anche Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata, teme un aumento dei contagi con una difficoltà notevole di tracciare i contatti: “Anche se avremo un aumento dei casi ancora contenuto a stretto giro – spiega al quotidiano romano – rischiamo tra qualche settimana una crescita esponenziale, proprio perché è impossibile rintracciare tutti quelli che sono stati vicini a chi, infetto, festeggiava la Nazionale per le vie di Roma“. 

E il pericolo della zona gialla nel Lazio incombe, ancora una volta: “Una quarta ondata, non certo ascrivibile ai festeggiamenti in piazza, non è da escludere, ma sarà meno grave rispetto alle precedenti. Il problema è che abbiamo ancora troppi 60enni non vaccinati. Se come l’anno scorso i più giovani, non vaccinati anche loro, andranno in vacanza e torneranno contagiati, finiranno per fare ammalare i più fragili. Che rischiano il ricovero. Speriamo che questa situazione spinga molti a “proteggersi” e a rispettare le norme minime come distanze e mascherine. Gli ultimi casi, come i cluster in vacanza, mostrano che il contagio può avvenire anche con minimi assembramenti. Se si continua così, perfino il Lazio, che ha dalla sua un alto numero di vaccinati, potrebbe correre il pericolo di tornare in zona gialla”. 

 

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