Taglio della Regione Lazio sui fondi a sostegno del genere femminile, dalle risorse a supporto del babysitting a quelle per l’imprenditoria femminile. Rispetto al 2023 saranno stanziati un milione e 320mila euro in meno. Secondo l’assessore alle Pari opportunità della Regione Lazio, Simona Baldassarre, i fondi sarebbero solo passati a progetti a firma della Giunta Rocca.
Nel 2024 la spesa destinata dalla Regione Lazio a progetti e iniziative a sostegno delle donne sarà un quarto rispetto a quella sostenuta nel 2023. Un sesto se si confronta con quella del 2022. È quanto emerge dalla legge di bilancio discussa in questi giorni in commissione alla Regione Lazio, la fotografia che emerge per il prossimo anno è impietosa se si parla di supporto alle pari opportunità.
Nel 2024 saranno stanziati 420mila euro a sostegno delle donne, mentre nel 2022 con la giunta Zingaretti si parlava di 2 milioni e 850mila euro. Un taglio decisivo che penalizzerà diversi ambiti destinati all’inclusione delle donne, come quelli per conciliare vita e lavoro o l’imprenditoria femminile, il revenge porn o la formazione di genere nelle discipline STEM. Secondo diverse consigliere regionali del Partito democratico, Italia viva e il Polo progressista, la giunta Rocca avrebbe così attuato una “mannaia incomprensibile”.
Meno fondi in Regione Lazio per le pari opportunità: un sesto delle risorse rispetto al 2022
Facendo una stima rispetto al biennio precedente, i soldi stanziati dalla giunta di Francesco Rocca per iniziative e attività a sostegno delle pari opportunità saranno per il prossimo anno 2 milioni e 430 mila euro in meno rispetto al 2022. Per rendere l’idea di quanto siano esigue le risorse decise in Regione, nel 2023 era previsto un budget di 1 milione e 740mila euro, per il 2024 saranno disponibili invece 420mila euro a fronte dei 2 milioni e 850mila euro complessivi assegnati nel 2022 dalla giunta di Nicola Zingaretti, usufruiti nel corso dell’anno. In poche parole, saranno stanziati per il 2024 un milione e 320mila euro di risorse in meno e saranno disponibili 420mila euro complessivi.
L’opposizione in Regione: “Mannaia incomprensibile”
Tuonano in Regione le consigliere dell’opposizione, a partire dal Pd, per cui il bilancio regionale in questo modo taglierebbe fuori iniziative in un periodo delicatissimo per le donne, con 109 femminicidi segnalati dalla polizia di Stato solo nell’ultimo anno.
Stando ai calcoli delle consigliere Eleonora Mattia, Marta Bonafoni, Sara Battisti, Michela Califano, Emanuela Droghei per il Partito democratico, Marietta Tidei per Italia Viva e Alessandra Zeppieri per il Polo progressista, si parlerebbe di una discriminazione che penalizzerebbe diversi ambiti. Dal bonus babysitting e caregiver, per cui verrebbero tolti 900mila euro in meno al fondo per l’imprenditoria femminile, rinunciando a 680mila euro. Nonostante i numeri crescenti sulla violenza di genere, si perderanno 200mila euro destinati alla prevenzione del revenge porn e 100mila euro in meno per i percorsi destinati alle donne vittima di violenza e ai disabili. Per non parlare di tutti gli altri ambiti che concernono la vita quotidiana, la formazione e l’inclusione sul lavoro.
Meno fondi alla formazione nelle discipline STEM, alle discriminazioni sul lavoro e all’informazione sulla medicina di genere
Taglio netto anche sull’Iva per gli assorbenti, con 200mila euro in meno per la detassazione di un prodotto che nel Lazio non è ancora concepito come necessario per la salute e l’igiene femminile. Si passa poi alla riduzione di risorse per le donne che hanno sofferto di tumore, togliendo 100mila euro in meno ai contributi per alleviare la perdita di capelli dalla terapia oncologica. Così come verranno sottratti 30mila euro alle attività rivolte alla Giornata di sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico, 30mila euro in meno anche per le informative sulla medicina di genere.
Sono 150mila le risorse a cui bisognerà dire addio destinate nel biennio precedente a un fondo che contrastava gli stereotipi di genere, promuovendo invece la formazione delle donne alle discipline STEM. A subire i tagli persino il Premio Colasanti-Lopez, che si avvarrà di 20mila euro in meno. Il progetto si rivolge alle scuole ed è in memoria delle vittime del massacro del Circeo, promuovendo una cultura consapevole sulla violenza di genere. Senza contare i 20mila euro in meno che la giunta Rocca ha sottratto alle discriminazioni di genere sul lavoro.
Secondo l’assessora Baldassarre però la scelta per il 2024 sarebbe quella di spostare le risorse dalle proposte dell’ex giunta Zingaretti a quella attuale capeggiata da Rocca. In questo modo, i fondi del biennio precedente sono stati definanziati per spostarli sulle iniziative del centrodestra, con una delega alle pari opportunità di 3 milioni e 260mila euro. “È legittimo che questa maggioranza persegua le proprie idee sulle donne”, ha così commentato l’assessora.
Tra questi, sostegno ai Centri antiviolenza (2 milioni di euro), progetti a contrasto della violenza di genere (risorse pari a 910mila euro complessivi) e il “bollino rosa”, che riconosce aziende e società meritevoli nel promuovere le pari opportunità sul lavoro.