L’ultimo rapporto Legambiente sullo stato del traporto pubblico della penisola riconosce alla MetroMare e alla ferrovia Roma Nord-Viterbo una condizione di viaggio indecorosa, tra le peggiore in Italia anche per il 2024.
Sono tra le linee ferroviarie più frequentate d’Italia al contempo le peggiori in termini di servizio pubblico. Anche per quest’anno il Lazio può vantare la maglia nera per ben due tratte che figurano nell’ultimo rapporto Pendolaria di Legambiente. La Roma-Lido, che collega il litorale, e la Roma Nord, con cui viaggiano da e verso il quadrante settentrionale della Capitale migliaia di pendolari, anche per il 2024 sono tra le 12 linee peggiori d’Italia.
Non è una novità, ma le condizioni di viaggio peggiorano di anno in anno e Legambiente, offrendo una cartolina dell’invivibilità del trasporto pubblico laziale, avanza delle proposte per tutelare i viaggiatori e salvare le due linee, essenziali per la mobilità capitolina.
Il Lazio ha i treni più anziani d’Italia
Nonostante gli investimenti effettuati tramite risorse europee, nazionali, regionali e di Trenitalia attraverso i contratti di servizio, l’età media dei treni circolanti nel Paese torna a salire, seppur di poco, a 15,8 anni. Bisogna ricordare che solo nel 2016 la media era di 18,6 anni e che alcune situazioni specifiche pesano sulla media. Tra queste ci sono la Campania e il Lazio, a causa delle flotte dei treni dei gestori delle ex ferrovie concesse.
Cresce il numero dei pendolari nel dopo pandemia… Tranne nel Lazio: -40% dal 2019
I dati sono in perdita anche dopo il lockdown, che ha costretto i romani a rimanere a casa. Nel post pandemia e in particolare nel 2023, i passeggeri sui treni nazionali e regionali sono continuati a crescere in maniera sensibile.
Per il 2022, dai dati raccolti su base regionale nell’ultimo rapporto Pendolaria di Legambiente, è evidente come ci si riavvicini ai livelli di frequentazione che caratterizzavano il periodo pre-pandemico, ma con ancora valori inferiori in molte regioni: nel Lazio si registra quasi -40% rispetto al 2019. Un ulteriore elemento che ci permette poi di capire il dislivello tra offerta pubblica e privata sono le differenze clamorose tra le flotte di Trenitalia e quelle degli altri gestori. Nel Lazio i treni delle ferrovie gestite ora da Cotral hanno una media di 32,5 anni di età (leggermente scesa grazie ad alcune dismissioni), contro i 13 per quelli di Trenitalia, a testimonianza di un rinnovamento importante avvenuto negli ultimi anni.
Secondo Legambiente, per rendere attraente il trasporto su ferro occorre programmare un potenziamento dell’offerta a partire dai segmenti con maggiore domanda, in particolare investendo sui treni regionali nelle linee più frequentate di accesso alle aree metropolitane. Linee come la FL di Roma, la Roma Nord-Viterbo e la Roma-Ostia Lido per migliorare il servizio avrebbero bisogno per esempio di un treno ogni 8-15 minuti, gli altri collegamenti del trasporto regionale nelle aree metropolitane meritano un servizio con treni ogni 15-30 minuti lungo alcune direttrici come le FL4 ed FL8 nel Lazio.
Il calvario della Roma-Lido e della Roma-Viterbo
Un capitolo a parte del rapporto Pendolaria 2024 è dedicato solo alla Roma-Lido e alla Roma-Viterbo. Dopo anni e anni di peggioramento del servizio, racconta Legambiente, “si è arrivati al disastro per le linee ex-concesse Roma Lido e Roma Nord, che in questi ultimi mesi avrebbero dovuto cambiare volto con i passaggi di gestione a Cotral. Sulla linea che è potenzialmente la più frequentata tratta ferroviaria d’Italia, continuano invece i salti di corsa, gli stop al servizio e il degrado, come alla stazione Tor di Valle, un cantiere fermo da molti anni, mentre si attende l’apertura della stazione Acilia Sud, prevista per l’anno in corso, ed è a rischio la realizzazione della stazione Torrino-Mezzocammino, il cui progetto iniziale inserito nel PRG di Roma prevedeva la realizzazione in un punto in curva, aspetto espressamente vietato dalle leggi nazionali”. Numerosi i casi in cui ad una già assurda tabella di frequenze, con treni ogni 23 minuti, si sono aggiunti ritardi spesso non comunicati che hanno portato l’attesa a 30 minuti.
Sulla Roma Nord-Viterbo si riscontrano gli stessi disagi. Come si legge nel report, “Il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord ha evidenziato come nel 2023 siano state oltre 7mila le corse soppresse. Per entrambe le linee sono previsti investimenti per trasformarle in vere e proprie linee metropolitane, per 481 milioni di euro, finanziati tramite i fondi del Pnrr. Sul fronte del materiale rotabile Regione Lazio e Firema hanno siglato un terzo contratto, nell’ambito dell’Accordo Quadro dal valore di 282 milioni, che prevede la fornitura per un valore di quasi 43 milioni di euro degli ultimi 5 rotabili a sei casse per la linea Roma-Lido”.