Continuano le azioni delle baby gang sul territorio di Roma. Dopo il pestaggio di un ragazzo a Villa Gordiani, ora tocca a un 16enne di Centocelle. Il giovane, secondo la testimonianza riportata alle Forze dell’Ordine che hanno raccolto la denuncia, è stato accerchiato da almeno una ventina di ragazzi. L’obiettivo dei piccoli delinquenti, vedendo lo svolgersi del pesante pestaggio subito dalla vittima, era quella di rubare la collanina al collo dello stesso adolescente.
Pestato da una baby gang a Centocelle per la collanina d’oro
Il ragazzo camminava per Centocelle, quando si è visto sbarrare la strada da una ventina di coetanei. Non sappiamo se li conoscesse o avesse avuto attriti con qualcuno di loro nei giorni scorsi, ma gli è subito evidente come quei ragazzi non abbiano nessuna buona intenzione dopo averlo “forzatamente” fermato.
Come riportano le pagine de Il Messaggero, il ragazzo viene prima accerchiato e poi fatto finire a terra a suon di botte: un metodo per renderlo vulnerabile, nella logica dei ladri, e soprattutto sfilargli la collanina con più facilità.
Un metodo collaudato con la vittima: la baby gang di Villa Gordiani colpisce ancora?
Le metodologie del furto, con annessa aggressione, sono gli stessi visti a Villa Gordiani. Forse oggi i ragazzi protagonisti della vile rapina sono di più e l’azione di guerriglia, che altrimenti non si può definire, avviene in aperta strada invece che un parco pubblico. Ma le dinamiche sono identiche: accerchiamento, pressione sulla vittima, schiaffi e pugni per stordirlo e infine furto della collanina al collo. Una dinamica che, come scriviamo, avviene per la seconda volta in appena 48 ore.
Colpiscono nel tardo pomeriggio, con il buio per non essere visti
Chiunque ci sia dietro questi colpi, sa nascondersi e passare inosservato per strada. Come hanno analizzato le indagini, la baby gang opera con il favore delle ombre. Colpisce dal tardo pomeriggio in poi, probabilmente passando più inosservata con l’avanzare della sera, che rende anche più complesso il riconoscimento facciale dei responsabili e probabilmente non fa alzare i sospetti verso qualche protagonista di queste vicende.