Roma. Si tratterebbe di enormi negligenze, superficialità ed errori di grossa portata. Un concerto di sciatteria e trascuratezza medica che avrebbe portato alla morte della diciassettenne Lisa Federico. Secondo il perito della Procura, infatti, dietro la sua morte si sarebbero una serie di sottovalutazioni da parte dei medici dell’ospedale pediatrico del Bambino Gesù.
Approssimazioni ed errori al Bambino Gesù secondo la perizia
La giovane Lisa era morta in seguito a un trapianto di midollo a novembre 2020. Le conclusioni recitano così: ”Il caso clinico della giovane Elisabetta Federico si è connotato per una condotta sanitaria sotto alcuni aspetti approssimativa e non consona a un atto terapeutico così complesso come quello … di midollo osseo”.
Condotte sanitarie non consone
Dunque non ci sono spazi per altre interpretazioni. Approssimazione nelle operazioni mediche e sbagli ripetuti: ”Diverse sono state le concause che hanno contribuito all’insuccesso e alla morte prematura della paziente.”Secondo gli esperti periti che hanno analizzato la faccenda, infatti, non sarebbero state messe in pratica le ”condotte aderenti alle più importanti pratiche di buona condotta clinico-assistenziale nell’ambito del trapianto di midollo osseo”.
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Esposizione prolungata a germi
Tra i tanti errori, il primo, quello che espose la giovane Lisa sin da subito ad una ”colonizzazione” di germi detti ”nosocomiali” fu certamente la lunga ospedalizzazione di ben 53 giorni. ”Tutto questo poteva essere tranquillamente portato a termine con accessi ambulatoriali”, si legge nella perizia riportata anche da Il Corriere della Sera.
La debilitazione della chemioterapia
Poi, l’enorme stress fisico subito a causa della chemioterapia. Il trattamento, nelle intenzioni, avrebbe dovuto prepararla a ricevere il trapianto ma, nella realtà, la sottopose ad un enorme sforzo e debilitazione. ”Se Elisabetta non avesse ricevuto il condizionamento mieloablativo (la chemioterapia, ndr ) e il prodotto cellulare preservato in Germania (la donatrice era tedesca, ndr ) fosse stato crioconservato, ci sarebbe stato tutto il tempo e ci sarebbero state tutte le possibilità per trovare una soluzione più confacente ai problemi della paziente”, continua la perizia.
Chi era la giovane Lisa
Lisa era la figlia di un biologo dell’Istituto superiore di sanità, Maurizio Federico, e di una dirigente del ministero della Cultura, Margherita Eichberg. La sua morte sopraggiunse principalmente a causa di una infezione che, a quanto emerge dalla perizia medica, si sarebbe potuto evitare con l’impiego delle giuste procedure sanitarie relative al tipo di operazione.