“Mentre la Comunità europea si appresta a redarguire l’Italia sulla scarsa sensibilità in materia di gestione dei rifiuti – prosegue il comunicato stampa – a Pomezia si decide di avviare la raccolta multimateriale stradale invece che ampliare e potenziare la raccolta differenziata porta a porta, adducendo una serie di motivazione che non stanno in piedi, dalla minaccia di aumentare la tariffa, alla maleducazione dei cittadini, ma la cosa ancora più drammatica è che il Comune prende come riferimento Ariccia, comune morfologicamente e culturalmente diverso da Pomezia. Dovremmo invece ispirarci ai Comuni che della virtuosità hanno fatto una ragione del loro sviluppo”. I Riformisti del PD avanzano quindi una loro ipotesi sulle vere motivazioni della scelta. “La cultura che si cela dietro tale atteggiamento è evidente: lasciare ai privati la programmazione dello sviluppo della città cosi come s’è fatto per troppo tempo per l’urbanistica – dichiarano – I rifiuti vanno trattati come una ricchezza del territorio, da essi possono nascere opportunità di lavoro, cultura ambientale e rispetto per le istituzioni, mentre la decisione avanzata va in tutt’altra direzione. La cosa che ci rammarica di più è che un grande partito come il Pd, pur avendo a disposizione una proposta avanzata dai riformisti dello stesso partito, che disegna uno sviluppo importante con risposte occupazionali e con notevoli risparmi economici per il territorio, non ne tenga conto. Certo è che le proposte di una parte del Pd, non per nostre responsabilità, e le stesse decisioni assunte in questo ultimo tempo, non hanno mai trovato un riscontro dell’intero partito”.
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RACCOLTA MULTIMATERIALE A POMEZIA, IL NO DEI “RIFORMISTI DEL PD”
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