Dagli oltre 1.000 casi al giorno con ricoveri e terapie intensive (fortunatamente) in calo, si potrebbe arrivare ad agosto fino a 11.000 positivi nelle 24 ore. Un numero che spaventa, che sembra farci tornare indietro quando alle 18, puntualmente, in conferenza stampa e in diretta veniva aggiornato il bollettino che fotografava la situazione sul fronte Coronavirus in Italia. A preoccupare, questa volta, è la variante Delta, quella che potrebbe diventare presto dominante perché di più facile trasmissibilità e contagiosità, quella che ha già sconvolto diversi Paesi e che si teme possa arrivare in Italia portando con sé una quarta ondata.
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Quarta ondata Covid in Italia: ‘Ad agosto fino a 11.000 casi al giorno’
Che la variante Delta si stia diffondendo con velocità anche in Italia non è certo una novità. Ma che si possa arrivare fino a 11.000 casi al giorno tra meno di un mese questo, forse, nessuno se lo aspettava. Perché se è vero che in Italia gli ospedali e i posti in terapia intensiva si sono svuotati, è altrettanto vero che la curva epidemiologica negli ultimi giorni sta risalendo, con il virus che sta colpendo soprattutto i non vaccinati e i più giovani, con l’età media intorno ai 35-36 anni.
Stando a uno studio a disposizione del Governo e pubblicato dal Corriere della Sera, “senza un monitoraggio e un tracciamento adeguato in Italia a fine luglio si potrebbe arrivare a 3.000 nuovi positivi ogni giorno per raggiungere al 30 agosto un numero di casi che potrebbe oscillare tra gli 8 mila e gli 11.000“.
Quarta ondata in Italia
Con la variante Delta che avanza, si teme a fine estate una quarta ondata che, si spera, possa essere diversa dalle prime perché in gran parte la popolazione a settembre sarà vaccinata. E’ per questo che l’Italia continua a guardare gli altri Paesi, a studiare la situazione per farsi trovare preparata, ma – almeno per il momento – l’unica arma a disposizione restano i vaccini, che “rappresentano una barriera efficace agli effetti peggiori del Covid che, pur continuando a circolare, viene depotenziato in maniera significativa”.
Dal Ministero della Salute, infatti, l’invito è quello di accelerare la campagna di vaccinazione, con l’intenzione di aumentare i tamponi e il tracciamento per individuare possibili e pericolosi focolai. “L’esperienza recente insegna che, quel accade nei vicini Paesi europei, a distanza di qualche settimana si verifica anche da noi. Noi – spiega Speranza al quotidiano- per fortuna siamo indietro, quindi possiamo osservare quel che accade altrove”. Osservare sì, ma anche agire per non ritrovarsi a settembre nelle situazioni che, ormai, abbiamo imparato a conoscere.