E se prima l’Italia poteva essere “suddivisa” in diverse fasce di rischio, ora il Paese è “bicolore”. Regioni in zona arancione o rossa, nessun’altra alternativa. Niente zona gialla, almeno fino a quando la curva epidemiologia non darà segnali incoraggianti. Fino a quel momento, gli italiani si troveranno alle prese (ancora una volta) con le misure restrittive di sempre: spostamenti limitati (vietati in zona rossa), bar e ristoranti chiusi al pubblico, negozi aperti in zona arancione, saracinesche abbassate in quella rossa. Ma tra una restrizione e l’altra per accelerare la campagna di vaccinazione e frenare la corsa del virus, c’è anche la possibilità di allentare le misure se i contagi sono in calo e i numeri non sono allarmanti. Sì, perché il nuovo Decreto (in vigore da domani) sarà valido fino al 30 aprile, ma prima di quella data potrebbero esserci dei cambiamenti e delle deroghe. Possibili allentamenti solo in quei territori dove si ritiene necessario, quelli considerati a basso rischio.
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Lazio zona arancione fino a quando?
Il Lazio, dopo tre giorni di lockdown per il weekend di Pasqua, da oggi è di nuovo in zona arancione. Questo significa che bar e ristoranti non possono aprire al pubblico, ma dovranno lavorare solo d’asporto (fino alle 18 per i bar) e con consegne a domicilio.
Ricordiamo che nella zona arancione sono vietati, oltre agli spostamenti tra Regioni, anche quelli tra Comuni se non per motivi di necessità, salute o lavoro, ma in questo caso bisognerà presentare al momento di un possibile controllo il modulo di autocertificazione. Resta la possibilità di fare visita ad amici o parenti, a patto che a muoversi siano solo 2 persone non conviventi e che lo facciano una sola volta al giorno e verso una sola abitazione privata, fra le ore 5.00 e le 22 (orario del coprifuoco). Questo spostamento, però, sarà possibile solo nel proprio Comune. Nella zona arancione restano chiusi cinema, teatri, palestre, piscine, centri sportivi e musei; mentre negozi e centri commerciali potranno restare aperti nei giorni feriali (chiusi i grandi magazzini nel weekend). Restano aperti parrucchieri, estetisti e barbieri.
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Ma fino a quando il Lazio sarà in zona arancione? Dall’ultimo monitoraggio l’RT si è attestato a 0.98, valore che infonde ottimismo. Ma se da una parte questo dato non preoccupa, dall’altra i numeri dei ricoveri e delle terapie intensive creano allarmismo. Solo ieri si sono registrati 1.419 nuovi casi, con un aumento di terapie intensive e morti: stando ai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali aggiornati al 5 aprile, nel Lazio la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è del 42% (soglia di rischio è del 30%). Per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia la percentuale è del 48, contro la soglia di rischio del 40%.
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Solo venerdì prossimo, se il modus operandi resta lo stesso delle scorse settimane, si saprà se il Lazio continuerà a restare in zona arancione e se l’Italia sarà destinata a cambiare (nuovamente) colore. Quello che è certo è che con il nuovo Decreto la zona gialla è “bandita”, se non in quelle Regioni con dati sotto la soglia di rischio e che potrebbero allentare le misure. Ma tutto, lo ricordiamo, dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica.