Da tempo, ormai, la cartina dell’Italia è “colorata”. Prima in giallo, rosso, arancione e bianco. Ora solo in arancione e rosso, con tutte le misure restrittive che ne derivano perché le fasce bianche e gialle sono state “bandite”, anche se il testo dell’ultimo decreto prevede un meccanismo per allentare la stretta, lì dove si ritiene necessario. Inutile dire che tutte le Regioni ambiscono al passaggio in zona gialla, così da poter dare “respiro” alle attività e riprendere, seppur gradualmente e in sicurezza, una vita che si avvicina alla normalità. Lazio, , Molise, Umbria, Abruzzo e provincia autonoma di Bolzano sembrerebbero avere buone possibilità per ritornare in fascia gialla, ma molto probabilmente questo non accadrà prima di maggio.
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Quando torna la zona gialla nel Lazio?
Oggi ci sarà il confronto Stato-Regioni e si deciderà come e quando ripartire. Ma maggio sembra essere a tutti gli effetti il mese della ripresa, con la possibilità di riaprire bar e ristoranti a pranzo e a cena privilegiando gli spazi all’aperto. Ma non solo. Anche le palestre e le piscine potrebbero ripartire, così come cinema e teatri. Sempre nel rispetto di tutti i protocolli, dal distanziamento all’igienizzazione.
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Nel Lazio, l’Rt stando all’ultimo monitoraggio si è attestato a 0.9, valore che se ci fosse stata la zona gialla avrebbe consentito alla Regione di allentare la stretta. Ma è pur vero che per il passaggio da una fascia all’altra bisogna tenere in considerazione anche altri parametri e nel Lazio, stando ai dati di ieri, i nuovi casi, i decessi e le terapie intensive sono in aumento. Stando ai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali aggiornati al 14 aprile, nel Lazio la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è del 42% (soglia di rischio è del 30%). Per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia la percentuale è del 46, contro la soglia di rischio del 40%. Valori che superano la soglia critica in entrambi i casi. L’incidenza settimanale, però, è in diminuzione e la campagna di vaccinazione sta proseguendo. Nel Lazio, stando ai numeri di ieri, sono state effettuate 1379916 vaccinazioni.
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Se si considerano il valore Rt, l’incidenza e la campagna di vaccinazione, la Regione sembrerebbe avere tutti i dati incoraggianti per un possibile cambio di fascia; ma resta la pressione sugli ospedali. E al momento non c’è nessuna data ufficiale che segna il passaggio del Lazio in zona gialla.
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Domani, come ogni settimana, ci sarà il monitoraggio degli esperti della cabina di regia e si capirà se l’Italia cambierà colore. Se ci sono Regioni con dati da zona gialla ( tra queste anche il Lazio) o se si dovrà aspettare maggio per ripartire. Ma il ministro Giorgetti è fiducioso e oggi in audizione presso le commissioni riunite Attività produttive della Camera e Industria del Senato ha dichiarato: “Se i dati sull’andamento dei contagi sono veramente questi, credo che già dalla settimana prossima un programma di riaperture, ovviamente prudenziale ma ragionevole, debba essere messo in campo e quindi si possa ricominciare ad aprire le attività”.