Come prevedibile, accende il fuoco della rivolta la sospensione del reddito della cittadinanza. Le proteste sono arrivate a seguito del SMS partito dai centralini del Governo, che hanno avvisato i percettori come il sostegno sarebbe stato sospeso nelle prossime settimane. Un modo, definito da tante persone, come “molto freddo” e a tratti inumano, vista l’importanza del contenuto.
Proteste per la sospensione del reddito di Cittadinanza
Nelle ultime 48 ore, il Governo avrebbe inviato 169 mila SMS, lo stesso numero dei percettori del Reddito in giro per l’Italia. Alle persone in grado di poter lavorare, definiti gli “occupabili”, è arrivata anche l’indicazione di recarsi ai Servizi Sociali, probabilmente per essere dirottati sugli uffici di collocamento locali e magari essere inseriti in qualche contesto lavorativo all’interno del loro territorio.
Le proteste a Napoli per il RdC
I cittadini di Napoli coinvolti nelle dinamiche del Reddito di Cittadinanza, hanno deciso di mettere in piedi una protesta telefonica. Infatti, gli ex percettori si sono attaccati al telefono dell’INPS per lamentarsi, oltre poi a prendere d’assalto i centralini del Comune partenopeo per provare, seppur in maniera invana, a far valere le proprie ragioni sulla riscossione dell’aiuto statale.
Il Mezzogiorno d’Italia pronto a scendere in strada
Davanti alla drastica scelta del Governo Meloni, se oggi la protesta passa dalle telefonate ai centralini dell’INPS e il Comune, domani si potrebbe vedere una piazza in agitazione. Gli ex percettori del Reddito di Cittadinanza si preparano alla sfida della protesta su strada, forti della motivazione di trovarsi davanti a una scelta politica “ingiusta”. Si guarda alle persone che non possono lavorare e che hanno perso un grande sostegno economico, che dopo una simile manovra faticheranno, e non poco, a trovare nuovi aiuti per sopravvivere e soprattutto portare i soldi nelle loro famiglie. Da sotto Roma, come prevedibile, c’è un forte allarme di pericolose agitazioni.