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Proroga stato di emergenza, la variante Delta preoccupa: spunta una nuova data

Pubblicato il
Mario

Di mesi in mesi lo stato di emergenza è stato prorogato dal Governo italiano e ora, anche il Premier Draghi, sulla scia del suo “predecessore” e vista la situazione, starebbe pensando di far slittare tutto e di “allungare” fino alla fine dell’anno. Il motivo? Il contagi sono in calo, è vero, ma la variante Delta (meglio conosciuta come quella indiana) sta iniziando a preoccupare anche gli esperti nel nostro Paese e, a quanto pare, non è ancora arrivato il momento di “sciogliere” lo stato di emergenza.

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Fino a quando ci sarà lo stato di emergenza in Italia? 

Dovrebbe ‘scadere’ il 31 luglio, ma lo stato di emergenza a quanto pare verrà prorogato almeno fino alla fine dell’anno, forse fino al 31 dicembre. Al momento, non c’è una data certa, ma va specificato che lo stato di emergenza in Italia non può superare i 2 anni (12 mesi prorogabili per altri 12 mesi), mentre non c’è un numero definito di proroghe.  In realtà, la situazione nel nostro Paese sembra essere in miglioramento: i contagi sono in calo, così come i decessi, i ricoveri e le terapie intensive, ma la preoccupazione è che la variante Delta possa prendere piede anche in Italia, proprio come sta avvenendo nel Regno Unito. 

“Non si deve abusare della proroga dello stato di emergenza, ma la variante delta non può essere sottovalutata e sicuramente l’errore di sottovalutare la variante delta nel nostro paese il governo non lo farà”. E’ questo quello che ha dichiarato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini ai microfoni di ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai1. Per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, invece, prorogare lo stato di emergenza è da “folli”. “Apprendiamo dalla stampa che il governo Draghi starebbe pensando a una proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021. Un’ipotesi che, se confermata, sarebbe folle e che come Fratelli d’Italia ci vede nettamente contrari. Ad un anno e mezzo dallo scoppio dell’epidemia non è più accettabile che le più elementari norme della democrazia e i principi dello Stato di diritto come la libertà di movimento e d’impresa possano essere calpestati o violati dal governo nel nome dell’emergenza. Il 2021 deve essere l’anno del ritorno alla normalità: il nostro ordinamento è in grado di gestire la pandemia con i poteri e gli strumenti ordinari di cui già dispone, nel rispetto della Costituzione e delle prerogative del Parlamento”. 

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