Arrestate questa mattina dagli agenti del commissariato di Terracina il 40 enne T.G. e P. G. 63enne, in quanto indagati per i reati di Riciclaggio e Ricettazione. Inoltre, solo il P. G., dovrà rispondere anche del reato di Falsità materiale. Entrambi i soggetti destinatari delle Misure cautelari sono stati rintracciati ed arrestati rispettivamente a Pontinia e a Cisterna di Latina. Gli uomini prima rubavano le auto e poi le clonavano al fine di rivenderle. Uno di loro è poi risultato anche gestore di una concessionaria.
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I precedenti e la clonazione delle auto di lusso
L’esecuzione della misura è frutto di un’intensa attività investigativa nata dall’arresto per evasione di T.G., avvenuto il 15 giugno del 2022 ed effettuato sempre dal personale della Polizia di Stato di Terracina. In questo frangente l’uomo veniva trovato in possesso di un’autovettura, Range Rover modello Evoque, a San Felice Circeo mentre un’altra autovettura di analogo modello, veniva rinvenuta in un terreno vicino alla propria abitazione in Pontinia. A seguito di mirati approfondimenti investigativi, coordinati dal Sostituto Procuratore Dott. V. DE LUCA, si accertava che entrambe le autovetture dell’indagato risultavano clonate in tutto e per tutto e perfettamente riproducenti altrettanti veicoli in circolazione e a disposizione dei proprietari che si trovavano in Campania ed in Piemonte.
Clonata anche una Jeep
Ma non finisce qui. Un’ analoga clonazione emergeva essere stata effettuata dagli uomini per una Jeep rubata in provincia di Napoli e poi venduta ad una società che veniva a conoscenza della provenienza illecita dell’auto solo in un secondo momento e precisamente all’atto del sequestro della stessa. Gli accertamenti sui rispettivi documenti di circolazione consentivano di accertare, inoltre, la falsificazione su moduli di carte di circolazione risultati rubate presso un Ufficio motorizzazione siciliano. Le risultanze emerse da questi accertamenti mettevano in luce un collaudato modus operandi a mezzo del quale costosi veicoli rubati venivano rimessi sul mercato con documenti e targhe perfettamente corrispondenti ad analoghi veicoli circolanti.
Le indagini
Grazie alle investigazioni tecniche, su telefoni cellulari sequestrati, emergeva l’effettiva provenienza delittuosa delle stesse autovetture di lusso, accertando anche l’avvenuta clonazione e vendita ad opera del P. G. che è risultato gestore di una concessionaria di automobili e che veniva aiutato dal T. G. ai fini della vendita delle automobili di provenienza illecita. I gravi indizi di colpevolezza raccolti, attraverso le investigazioni e gli accertamenti tecnici, a carico degli indagati determinavano il G.I.P. del Tribunale di Latina ad accogliere la richiesta di Misura cautelare in carcere avanzata dal Pubblico Ministero titolare dell’indagine e supportata dai riscontri degli investigatori.
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