Ritirata con un emendamento dell’Esecutivo la misura inerente ai pagamenti con il Pos. Si ricorderà che per tale tipologia di pagamento la soglia — sotto la quale i negozianti potevano rifiutarsi di procedere con il pagamento — era stata ipotizzata per il valore di 60 euro e poi, si vociferava un ribasso a 30 euro. Questo stando alle prime bozze del testo della Legge di Bilancio. Ora però il tutto appare come un lontano ricordo in quanto la misura, come anticipato, è stata ritirata con un emendamento dell’Esecutivo ed è ora in discussione alla commissione bilancio della Camera.
Obbligo Pos dai 60 euro: cosa cambia per i pagamenti con carte e bancomat
I pagamenti Pos e il ‘parere’ della Commissione Europea
Negli scorsi giorni, la Commissione Europea aveva fatto notare che alcune misure della Legge di Bilancio approvata in Italia non erano in linea con gli obiettivi di contrasto all’evasione fiscale. Tra queste, ne sono un esempio l’aumento del tetto del contante a 5mila euro, il condono fiscale per le cartelle fino a mille euro ed infine la possibilità per i negozianti di rifiutare i pagamenti elettronici sotto i 60 euro. Nonostante il parere espresso dalla Commissione non fosse affatto vincolante e dunque, il governo italiano non fosse formalmente obbligato ad eliminare il provvedimento la decisione è arrivata ugualmente.
Niente norma sul Pos
Alcune settimane fa la premier Giorgia Meloni sembrava aprire la strada ad un compromesso: ‘Il Governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento elettronico per piccoli importi. La soglia dei 60 euro è indicativa, può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue e vediamo come andrà a finire’. Ora, sempre nell’ottica di un confronto con la Commissione Europea, ieri è circolata la voce che il tetto potesse essere abbassato a 30 euro se non completamente eliminato.
Le sanzioni
Dunque, non solo non ci sarà una soglia sotto la quale gli esercenti non hanno l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici ma permangono anche le sanzioni, introdotte dal governo Draghi, per chi li rifiuta. Nella fattispecie, gli esercenti che rifiutano i pagamenti elettronici possono incorrere in multe di trenta euro più il 4% del valore della transazione rifiutata.