In un furgone, sull’Isola di Ponza, avrebbe costretto una ragazzina di soli 14 anni a praticargli un rapporto sessuale orale mentre la ragazzina si trovava in vacanza insieme ai genitori. Lui, 28 anni, ora dovrà risponderne davanti al giudice del Tribunale di Cassino. Una vicenda ancora molto torbida, di difficile decifrazione, dal momento che siamo ancora alle fasi preliminari del processo. Vi presentiamo il racconto frammentario della ragazza, che dovrà essere comunque riascoltata, e alcune testimonianze dalla difesa, seguita dall’avvocato Pasquale Cirillo.
Presunta violenta sessuale sull’Isola di Ponza: il racconto
Il racconto parla di una presunta violenza sessuale, irruenta, macabra, avvenuta all’interno di un furgone, per cui ora dovrà risponderne davanti ad un giudice. Il soggetto, presunto autore delle violenze, è un 28enne originario della provincia di Frosinone che, a seguito della denuncia presentata ai carabinieri dell’Isola di Ponza, da parte dei genitori dell’adolescente romana, non avrà di certo vita facile. Come riportato anche da diverse testate locali e colleghi della provincia di Latina, l’imputato è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari Domenico Di Croce proprio nella giornata scorsa. La vittima, invece, sarebbe una adolescente di 14 anni, romana e studentessa, che durante l’avvenimento si trovava in vacanza sull’Isola di Ponza. I genitori, nel processo, costituiranno parte civile.
La dinamica e le parole della difesa
Per quanto riguarda, invece, i fatti nello specifico, questi risalgono all’estate del 2021 e si sarebbero verificati, come anticipato, sull’Isola di Ponza. Il racconto della minorenne parla di una vicenda venuta alla luce solamente a seguito della denuncia, dopo che la ragazza si sarebbe fatta coraggio raccontando la sua versione alle forze dell’ordine. Al momento non ci sono elementi forti per dare un’interpretazione univoca alla dinamica. Ascoltato l’ascoltato Cirillo, in una nostra telefonata, ci ha confermato che si al momento è tutto in fase preliminare. La ragazza dovrà essere riascoltata perché in precedenza giudicata non capace di testimoniare: per un anno ha seguito un percorso di riabilitazione psicologica. Il processo è rinviato a maggio. La difesa, ovviamente, nega tutto, dichiarando falsa la versione del furgone sul quale la ragazza non sarebbe mai salita.
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