Nella giornata di ieri, verso le 15,50, due equipaggi della Squadra Volante hanno ricevuto una richiesta di aiuto proveniente da Borgo Piave, in via S.R. Pontina. Da quanto riferito nella segnalazione, quattro persone armate di bastoni stavano minacciando un uomo.
Giunti tempestivamente sul posto, gli agenti hanno notato due soggetti che tentavano di allontanarsi a passo veloce dal luogo segnalato. Visto l’atteggiamento sospetto, i poliziotti hanno fermato e perquisito i due. Durante il controllo la persona che aveva richiesto aiuto si è avvicinata confermando che gli individui fermati facevano parte del gruppo degli aggressori.
Ricostruendo gli avvenimento è emerso che quattro cittadini stranieri si erano introdotto nel giardino di proprietà dell’uomo brandendo bastoni ed una bottiglia di vetro. Uno dei quattro aggressori, colui che brandiva la bottiglia di vetro, era l’ex convivente dell’attuale compagna del richiedente.
L’uomo continuava a urlare frasi come “Adesso vi faccio vedere io chi sono. Vi meno, io qua faccio come mi pare”, con l’intento di aggredire la coppia. Il tempestivo arrivo dei poliziotti della Squadra Volante è però riuscito a dissuadere l’uomo. Sul luogo era presente anche la compagna del richiedente, cittadina rumena, classe ‘76. La donna, in evidente stato di agitazione e paura, ha indicato il suo ex compagno agli agenti.
L’uomo da mesi le rendeva la vita impossibile con minacce di morte e atti persecutori. La donna ha riferito che durante il periodo di convivenza con il malvivente, lui l’aveva più volte picchiata. Per questo motivo aveva deciso di interrompere la relazione. Da quel momento però, la ragazza aveva iniziato a subire minacce di morte e atti persecutori dall’ex compagno. Ciò l’aveva costretta a vivere in una costante inferiorità psicologica ed in un clima di paura, oltre ad aver dovuto più volte modificare le proprie abitudini di vita al fine di evitare di incontrarlo e di subire le sue ire.
In sede di denuncia la donna riferiva che le minacce di morte, le aggressioni e gli atti persecutori si protraevano già da tempo e che a causa dei continui soprusi posti in essere dall’uomo viveva in uno stato di soggezione e inferiorità psichica, manifestando timore e paura per la propria incolumità e per quella del proprio figlio.
La persona fermata, accompagnata presso gli uffici della Questura, identificata per S. Ciobanu, del ‘90, dopo aver contattato il P.M. di turno, dott. Sgarrella, è stato tratto in arresto per il reato di Stalking ed associato presso il locale Casa Circondariale.