Pomezia. Nella mattinata di venerdì scorso, qualcosa di improvviso ha sconvolto gli studenti del liceo ‘Pablo Picasso’ di Pomezia: dei pezzi di muro sono letteralmente venuti giù durante le ore di lezione, provocando un certo timore tra i ragazzi che hanno assistito alla distopica scena. Per fortuna, nessuno è rimasto ferito o coinvolto. Ma non è certo la fortuna o il caso a dover muovere le nostre azioni. Soprattutto quando si tratta di giovani, di scuola e quindi di futuro. La scuola, la cultura, così come la sanità, sono le basi di uno stato moderno che voglia davvero mettere i suoi cittadini al primo posto, ma in Italia, fin troppo spesso, rappresentano dei fanalini di coda, così come dimostrano chiaramente le condizioni fatiscenti di molti istituti, non solo nel Lazio. E l’ennesima prova è stata consegnata proprio venerdì scorso, 16 dicembre 2022, quando sono crollati dei grossi pezzi di muro durante le lezioni. Gli studenti non ci stanno, e così hanno deciso di scioperare proprio nella giornata di domani, lunedì 19 dicembre. Ecco di seguito il loro messaggio.
Sciopero generale scuola: disagi al Pablo Picasso di Pomezia, studenti entrano in ritardo in aula
Sciopero al liceo Picasso di Pomezia: lunedì 19 dicembre
”Buon pomeriggio a tutti, come forse vi sarà stato già accennato o forse no, domani ci sarà uno sciopero organizzato da noi studenti e da OSA (opposizione studentesca d’alternativa), per quanto accaduto venerdì ma non solo, sono anni che qui al liceo pablo picasso accadono molte cose del genere. Per cambiare la situazione dobbiamo agire e vi garantisco che se non parte da tutti quanti noi non partirà da nessun’altro e magari situazioni “insignificanti” non verranno neanche considerate, perché alla fine bisognerà sempre aspettare che succeda qualcosa di più grave per “fare qualcosa”. Per questo vi invitiamo a partecipare allo sciopero di domani, l’importante è che più siamo e meglio è, DOBBIAMO FARCI SENTIRE IL PIÙ POSSIBILE. La maggior parte di noi (e credo anche voi) è stufa delle condizioni scolastiche, soprattutto edili che vanno a ricadere su noi studenti, dovute principalmente dalla città metropolitana, mancanza di fondi e un disinteresse nutrito da chi dovrebbe donarci questi fondi e garantire della nostra sicurezza. Chi vuole esprimere un proprio parere o ha qualcos’altro da dire al fine di migliorare la scuola può sentirsi libero di farlo.”