Riceviamo e pubblichiamo le seguenti dichiarazioni scritte dal Presidente del Consiglio Comunale di Pomezia, Stefania Padula, in merito ai presunti insulti ricevuti nei giorni scorsi da parte del Consigliere Comunale Stefano Mengozzi:
“Nei giorni scorsi, sono stata oggetto, da parte del Consigliere Mengozzi, di numerosi insulti e calunnie a mezzo telefono e messaggi privati. Per quanto accaduto mi riservo chiaramente di rivolgermi alle sedi opportune.
Non posso inoltre accettare insinuazioni a “metodi fascisti”, quando questa presidenza ha sempre garantito, come il mio ruolo prevede, la democrazia della pluralità di opinioni.
Nell’ottica della massima condivisione, nonostante non fosse previsto dal regolamento, ho sempre invitato tutti i Consiglieri alla conferenza Capigruppo, che ricordo non essere obbligatoria ma esclusivamente consultiva, non essendo una normale commissione.
La presidenza ha il dovere di convocare i soli capigruppo e la facoltà di accogliere uditori.
Visto l’atteggiamento non costruttivo e di prepotenza reiterato dal Consigliere Mengozzi nei giorni e nelle ore precedenti, ho ritenuto doveroso restringere l’incontro ai soli titolati, in modo da garantirne il regolare svolgimento in un clima sereno e collaborativo.
Tra l’altro, il Consigliere Mengozzi aveva già ricevuto risposta dalla Giunta alla sua interrogazione per quanto riguarda il Borgo di Pratica di Mare.
Non contento di aver ricevuto risposta, ha trasformato la sua interrogazione in una mozione da discutere in Consiglio Comunale.
Tale mozione è stata protocollata durante la fase di conclusione delle operazioni di convocazione della conferenza Capigruppo e quindi con tutti i punti previsti all’ordine del giorno per il prossimo Consiglio Comunale, pertanto non è stato possibile inserire anche quel punto.
Rigetto pertanto al mittente le accuse, confermando che continuerò a garantire sempre la democrazia in aula e fuori.
Detto ciò la sua mozione sarà discussa, come previsto dal regolamento, al prossimo Consiglio Comunale utile e successivo a quello già convocato, perché, al contrario delle illazioni sbandierate nei suoi comunicati, questa presidenza non ha nulla da nascondere.
Quando si fanno battaglie per le pari opportunità, per essere credibili si dovrebbero evitare certi atteggiamenti al solo fine di strumentalizzare un episodio cercando di farlo passare come una lesione dei propri diritti”.