A Pomezia i matrimoni civili corrono il rischio di non essere celebrati. Questa è la rumorosa denuncia del sindacato USB per il pubblico impiego, che accende i riflettori sui mancati pagamenti ai funzionari dello Stato Civile.
Dipendenti celebrano matrimoni senza venire pagati
Il sindacato risponde così all’annuncio del Comune di Pomezia di avere istituito sconti sulle tariffe per la celebrazione dei matrimoni nelle ville private e nei luoghi comunali. La possibilità di celebrare questi matrimoni è stata introdotta nel dicembre 2016 con una modifica del regolamento. A celebrarli sono i dipendenti dello Stato Civile del Comune, che per questo servizio, reso di sabato e domenica (cioè fuori orario di lavoro ordinario) e utilizzando mezzi propri, ricevono un compenso forfettario. “In seguito a tale modifica”, scrive l’USB in un comunicato, “era stato promesso un aumento del rimborso al personale per tenere conto degli aumentati costi e delle aumentate entrate per il Comune”. Il primo problema è che il Comune non ha mai quantificato l’aumento promesso, ma non solo. “Nessun compenso è stato pagato dall’Amministrazione Comunale dal gennaio 2017, nemmeno nell’importo senza aumento”, denuncia il sindacato. “Pertanto i dipendenti stanno celebrando i matrimoni sopportando il disagio e rimettendoci le spese sostenute”.
Matrimoni a rischio: lavoratori chiedono pagamenti
I colloqui avuti dai dipendenti con la dirigente competente, con il Segretario Comunale e con il Sindaco, non hanno ancora portato un risultato. “A posteriori si pone la giustificazione che servirebbe la firma del Contratto Integrativo 2017, ma il compenso era già in vigore nel 2016 e previsto anche per il 2017. Nel frattempo l’Amministrazione Comunale ha incassato cifre sostanziose pagate dagli sposi, tenendosi in tasca anche quanto dovuto al personale dipendente”. Per questi motivi l’USB chiede “il pagamento immediato di quanto dovuto almeno con la tariffa già in vigore al 31/12/2016 e successivo conguaglio rispetto al promesso aumento”. Il rischio di una mancata azione del Comune ricadrebbe tutto sui cittadini: i dipendenti potrebbero infatti rifiutarsi di celebrare altri matrimoni fuori dall’orario di lavoro. La palla ora passa all’amministrazione, che è chiamata dal sindacato a risolvere la preoccupante situazione.