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Pomezia Calcio, violazioni fiscali: stangata della FIGC, 3 anni di inibizione a Bizzaglia

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Pomezia Calcio

Una vera e propria “stangata” da parte del Tribunale Federale Nazionale, Sezione Disciplinare, quella arrivata nei giorni scorsi nei confronti di Alessio Bizzaglia, Nazareno Cerusico e Federico Coculo, in merito ai deferimenti proposti dal Procuratore Federale. La decisione presa, infatti, vede 3 anni di inibizione per Bizzaglia e due a testa per Cerusico e Coculo. 

Tutto parte da indagini relative a una maxi frode fiscale, per oltre 7 milioni di euro, “asseritamente commessa dalla SSD Pomezia Calcio nel periodo 2016-2019 – si legge nel documento della FIGC – È opportuno subito precisare però come in questo ambito sportivo oggetto di contestazione non è ovviamente la presunta frode fiscale, che sarà affrontata in sede di autonomo procedimento penale tuttora pendente, ma semmai e più precisamente l’eventuale utilizzo improprio e/o distrattivo delle risorse finanziarie della SSD Pomezia Calcio”.

Per avere il quadro chiaro della situazione senza alcuna strumentalizzazione, pubblichiamo per intero la sentenza, riscontrabile sul sito della FIGC, pronunciata all’udienza del 15 giugno e depositata il 23 giugno, mentre qui riportiamo per comodità la parte finale della decisione dei giudici federali. 

La sentenza integrale

La decisione

In via preliminare deve rilevarsi come il presente procedimento origini da notizie di stampa relative alle indagini della Guardia di Finanza (coordinate dalla Procura di Velletri) circa una maxi frode fiscale, per oltre 7 milioni di euro, asseritamente commessa dalla SSD Pomezia Calcio nel periodo 2016-2019. È opportuno subito precisare però come in questo ambito sportivo oggetto di contestazione non è ovviamente la presunta frode fiscale, che sarà affrontata in sede di autonomo procedimento penale tuttora pendente, ma semmai e più precisamente l’eventuale utilizzo improprio e/o distrattivo delle risorse finanziarie della SSD Pomezia Calcio.

In tale quadro e con tali fini del tutto irrilevante risulta quindi l’operazione di fusione del 20.6.2019 tra la SSD Pomezia Calcio e la ASD Penta Pomezia, entrambe confluite nella ASD Pomezia Calcio 1957. Invero, dei rapporti economici e degli eventuali illeciti commessi dalle società fuse (SSD Pomezia Calcio ed ASD Penta Pomezia) risponde certamente senza soluzione di continuità la nuova società ASD Pomezia Calcio 1957. Ciò è tanto vero che l’ASD Pomezia Calcio 1957 risulta aver già autonomamente affrontato la giustizia sportiva ai sensi e per gli effetti dell’art. 126 CGS.

Le perplessità dei giudici

L’operazione di fusione societaria, asseritamente ideata per fini elusivi delle debitorie pregresse, non trova dunque alcun rilievo in questa sede; quello che invece in questa sede rileva ed emerge con chiarezza dalla indagini della Procura Federale e della Procura della Repubblica di Velletri è un sistema per cui ingenti somme di denaro, confluite nella SSD Pomezia Calcio attraverso contratti di sponsorizzazione, siano state poi utilizzate dalla stessa SSD Pomezia Calcio senza alcuna giustificazione ovvero per fini estranei all’attività sportiva.

Risulta infatti certo e dimostrato che gli ingenti ricavi della SSD Pomezia Calcio, derivanti dai contratti di sponsorizzazione – sulla cui efficacia e veridicità v’è comunque più di una perplessità, soprattutto considerati gli importi elevati a favore di una squadra dilettantistica di Eccellenza – siano stati comunque distratti e utilizzati dai deferiti per fini estranei alla società di calcio.
Nei limiti appena delineati, ad eccezione del Sig. Bacchiani, che deve prosciogliersi, sussiste la responsabilità dei deferiti per le condotte loro attribuite che verranno di seguito affrontate.

Abnorme quadro economico/finanziario per una squadra dilettante

1) Quanto al sig. Alessio Bizzaglia è incontrovertibilmente emerso nell’istruttoria svolta che lo stesso abbia avuto un ruolo di primaria e fondamentale importanza nell’ambito della direzione e organizzazione della SSD Pomezia Calcio tanto da poterlo definire il vero “amministratore di fatto” o gestore occulto della società. Molto più di un semplice sponsor è infatti risultato essere il Bizzaglia, che invero era spesso presente nelle riunioni operative della società, partecipandovi attivamente, tanto da essere definito – dalla stampa ma anche dagli stessi tesserati – il vero “patron” della SSD Pomezia Calcio e della ASD Pomezia Calcio 1957 (cfr. dichiarazioni del 14.9.2022, del 19.9.2022 e del 24.10.2022).

Risulta in atti che il Bizzaglia – anche attraverso le proprie società – fosse il principale finanziatore della SSD Pomezia Calcio, versando circa 250.000,00 euro l’anno; in totale poi gli sponsor (quasi tutte società riconducibili o aventi rapporti commerciali con l’attività del Bizzaglia) nelle stagioni 2016-2019 hanno versato nelle casse della SSD Pomezia Calcio tra i 700.000,00 e il milione di euro l’anno.

In tale abnorme quadro economico/finanziario per una squadra dilettante, iscritta al campionato di Eccellenza, è emerso come il Bizzaglia fosse il soggetto terminale della catena autorizzativa per l’effettuazione delle spese della SSD Pomezia Calcio e che lo stesso operava in nome e per conto della Società anche a livello sportivo e non solo finanziario/economico, relazionandosi con medici sportivi, organizzando eventi sportivi, essendo presente agli allenamenti e corrispondendo somme extra ai calciatori (cfr. pag. 1149 e ss. atti Procura di Velletri – cfr. anche dichiarazioni del 19.9.2022).

Nell’ambito di tale attività di vero e proprio controllo su tutte le spese sostenute dalla SSD Pomezia Calcio da parte del Bizzaglia è anche documentata ed accertata la presenza di numerose operazioni finanziarie in uscita da conti correnti sociali in assenza di riscontri ed a favore di persone non riconducibili all’attività della società per un totale di € 3.794.556,06 (cfr. pag. 135 e ss e 1807 e ss. atti Procura di Velletri). Sintomatico e tranchant circa i pagamenti o i prelievi di denaro estranei all’attività della SSD Pomezia Calcio è poi il fatto che tra i soggetti beneficiari di tali corresponsioni, ovvero autori di prelevamenti di contanti, risultino alcuni dipendenti della Bizzaglia A & S srl. E dunque incontrovertibile l’utilizzo improprio delle risorse finanziarie della SSD Pomezia Calcio ad opera del Bizzaglia Alessio, soggetto che, seppur non tesserato per la FIGC, indubbiamente ha svolto attività di carattere rilevante per l’ordinamento federale ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 2 CGS ed è pertanto soggetto alla normativa federale.

Gli altri ruoli

2) Quanto a Nazareno Cerusico e Federico Coculo, questi hanno ricoperto nel tempo la carica di Presidenti e legali rappresentanti della SSD Pomezia Calcio (nelle SS 2016/2017 e 2017/2018 il primo e nelle SS 2015/2016 e 2016/2017 il secondo).

È dimostrato in atti e confermato in sede di audizione che il Cerusico era colui che autorizzava tutte le spese inerenti la gestione sportiva e non della SSD Pomezia Calcio, provvedendo a procurare e sottoscrivere i vari contratti di sponsorizzazione in coordinamento e su indicazione di Alessio Bizzaglia; il Coculo dal canto suo ha continuato ad operare sul conto corrente della SSD Pomezia Calcio (presso la Intesa San Paolo, filiale n. 40123 in via di Trigoria RM) anche nel periodo 2017-2019 effettuando prelievi di contanti per oltre 1.750.000,00 (pag. 333 e ss. atti Procura di Velletri – cfr. anche dichiarazioni del segretario Ruffini del 14.9.2022).

Anche tali soggetti risultano dunque partecipi delle attività di utilizzo estraneo ed improprio dei fondi della SSD Pomezia Calcio, descritte in precedenza, unitamente al Bizzaglia.
3) Antonio Bacchiani non si ritiene debba invece rispondere di alcun addebito. Ed invero è pacifico e documentato che il Bacchiani, nel periodo in contestazione (2015-2019) abbia sempre e solo ricoperto la carica di dirigente accompagnatore della SSD Pomezia Calcio, nonché di socio della ASD Penta Pomezia, senza dunque aver avuto o rivestito in entrambi i casi alcun ruolo gestorio o decisionale nelle due società. A carico del Bacchiani non è infatti contestata – perché del tutto insussistente – alcuna attività di distrazione ovvero di utilizzo improprio dei fondi della SSD Pomezia Calcio, ma unicamente il fatto di essere stato uno dei promotori della fusione tra SSD Pomezia Calcio e la ASD Penta Pomezia, confluite – come detto – nella ASD Pomezia Calcio 1957.

Tale operazione societaria è però – come anticipato – del tutto irrilevante per la giustizia sportiva in quanto, al di là delle erronee convinzioni del Bacchiani in buona o cattiva fede che fossero, rimane assolutamente ininfluente e neutra rispetto i debiti e le obbligazioni ricadenti sulla SSD Pomezia Calcio (che ovviamente sono poi confluite nella ASD Pomezia Calcio 1957). L’intenzione o la convinzione del Bacchiani di dar vita ad una nuova società (la ASD Pomezia Calcio 1957 appunto) che non rispondesse dei debiti pregressi e degli accertamenti della GDF, oltre ad essere circostanza erronea e scorretta, è dunque del tutto irrilevante ai fini del procedimento in essere. Le verifiche fiscali attualmente in corso presso la Procura di Velletri non sono, allo stato, oggetto del presente procedimento ed i profili di responsabilità in questa sede accertati riguardano, come in precedenza descritto, solo le malversazioni e le distrazioni (i.e. utilizzo improprio dei fondi) effettuate ai danni del patrimonio della SSD Pomezia Calcio (oggi ASD Pomezia Calcio 1957); a tali malversazioni però il Bacchiani non ha partecipato in alcun modo.

La decisione finale

Alla luce delle considerazioni appena svolte e nei limiti indicati risulta chiaramente dimostrato come nel caso in esame vi sia stato da parte dei deferiti (con eccezione del Bacchiani) un uso improprio dei fondi societari, di fatto destinati a scopi non rientranti nell’ambito dell’esclusiva attività sportiva (cfr. dichiarazioni di Ruffini del 14.9.2022). Quanto alla determinazione delle sanzioni, in ragione della gravità dei fatti, nonché della reiterata sottrazione alle casse sociali dei rilevanti importi oggetto di contestazione, si ritiene di condividere la misura indicata dalla Procura Federale.

P.Q.M.

Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, definitivamente pronunciando, proscioglie il sig. Antonio Bacchiani. Irroga le seguenti sanzioni:

  • per il sig. Alessio Bizzaglia, anni 3 (tre) di inibizione;
  • per il sig. Nazareno Cerusico, anni 2 (due) di inibizione;
  • per il sig. Federico Coculo, anni 2 (due) di inibizione.

Così deciso nella Camera di consiglio del 15 giugno 2023 tenuta in modalità videoconferenza, come da Decreto del Presidente del Tribunale Federale Nazionale n. 1 del 1° luglio 2022.

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